Quello che avete davanti non è l'artwork del prodotto, ma il prodotto stesso. Ed è più o meno tutto quello che vi serve, a parte un paio di buone cuffie. Non è un cd, non è un mini-Lp, non è nemmeno un giocattolino per ingegneri e nerd nostalgici: l'ultima creazione di Tristan Perich è un circuito elettronico fatto e finito, al centro del quale sta un microchip grande quanto l'unghia di un mignolo. Pochi semplici componenti: un interruttore, un pulsante "skip", una rotella per regolare il volume, la sede della batteria (sostituibile) e l'ingresso jack; questo prodigioso artefatto si sostituisce con prepotenza ai vostri mezzi analogici e multimediali, in quanto mezzo e contenuto al tempo stesso. Il compositore newyorkese aveva già messo a punto questo formato alcuni anni fa con "1-Bit Music", similare nella progettazione ma assai differente dal punto di vista compositivo - più affine semmai alle sperimentazioni glitch dei Pan Sonic.
Perich, erede spirituale dei guru della Silicon Valley, ha assemblato e programmato il chip della sinfonia tassello dopo tassello, e in un video dimostrativo espone l'idea di fondo che un simile prodotto porta con sé: non è immediato, infatti, che questo circuito, più che riprodurre meccanicamente dei dati, li "esegua" sul momento come farebbe un gruppo di musicisti dal vivo. "1-Bit Symphony" è il rigurgito creativo dell'era dei freddi e impalpabili mp3, è un carillon del terzo millennio che suona la sua partitura ogni volta come fosse la prima, e che attende soltanto di essere attivato.
Risulta impossibile distinguere, enumerare, soppesare le tante suggestioni di una musica che, se in superficie appare quanto mai contemporanea, persino futuristica, in realtà deve la sua stessa esistenza ai primordi della telematica e la sua cellula sonora fondante all'universo dei videogiochi Nintendo di vecchia data. Una sinfonia di nome e di fatto (e non semplice abuso terminologico), con tanto di temi principali, variazioni e diverse "voci" che emergono per poi svanire, in un continuum di cinque movimenti dalle influenze più disparate. Minimale nella forma, e ancor di più nel suono: c'è tanto Steve Reich nei lunghi flussi elettronici, con variazioni lente seppur senza indugi; non mancano anche le suggestive reiterazioni glassiane - specie nell'ultima sezione - ma a un ascoltatore più accorto non sfuggiranno certe tensioni drammatiche di un tardo Beethoven o dei poemi sinfonici di Richard Strauss.
Giunti al termine della composizione, vi accorgerete che la fantascientifica orchestra di Tristan Perich non accenna a smettere di suonare: l'ultimo accordo si dispiega verso un ipotetico infinito, il cui limite risiede soltanto nell'alimentazione del congegno; il cerchio rimane aperto finché, volenti o nolenti, ci vedremo costretti a riportare la levetta sulla posizione di spegnimento, operazione tutt'altro che piacevole. Un colpo secco e la magia è finita.
P.S. Si può ordinare "1-Bit Symphony" presso il sito della Cantaloupe Music. Esiste anche una copia digitale acquistabile da iTunes, Amazon e altri canali maggiori, ma chi scrive confida nel fatto che, dato il prodotto in questione, riterrete il secondo caso decisamente inopportuno.
30/11/2010