Apex Manor

The Year Of Magical Drinking

2011 (Merge)
power-pop

I apologize
My life's become an island
And I'm feelin' under the gun.
da "Under The Gun"

La storia della genesi di questo nuovo progetto di Ross Flournoy è ormai nota: a un anno dallo scioglimento del suo gruppo, i Broken West, si ritira nella casa dell'amico e collaboratore Adam Vine, in pieno blocco creativo, senza auto, in compagnia della fauna suburbana circostante. Fino a quando non risponde all'appello di Carrie Brownstein, blogger per NPR, che chiede agli utenti del sito di comporre, in una competizione vera e propria, una canzone nello spazio di un weekend. Ne esce così "Under The Gun", che Fournoy dedica proprio a questo suo ultimo, forzato songwriting, che ha però il risultato di spingerlo a rompere questo isolamento auto-imposto e lanciarsi in un nuovo progetto, Apex Manor - che è poi il nome della casa in cui è risieduto nel corso di quest'anno di "magiche bevute".
Come questo fugace pensiero, tratto dalle impressioni di un'attività solo da poco ripresa, un po' arrugginite ma possedute dal sollievo di uno spirito autorale di nuovo tracimante, si sia espanso in un disco vero e proprio, si vedrà: intanto il Nostro è approdato alla Merge, etichetta di prestigio (Destroyer, Caribou, solo per fare alcuni dei nomi più in voga nel roster di quest'ultima).

Il senso di una ritrovata capacità di esprimersi si riflette così nell'esuberante contenuto di "The Year Of Magical Drinking", con la già citata "Under The Gun" e "Teenage Blood" a farla da padrone. Sicuramente sarà piaciuta alla Brownstein l'aura di tagliente sarcasmo, di divertito (anti)intellettualismo del disco, così come il contenuto esplicito dei testi. Una buona prova d'autore che non riecheggia del tutto, però, nelle canzoni, dagli arrangiamenti spesso rutilanti e ben assortiti, ma con evidenti limiti melodici.
Dagli effetti alt-folk di "Holy Roller" alle sinuosità black di "Burn Me Alive", passando per l'indie-pop di "I Know These Waters Well", l'ascolto è prezioso ma inconsistente.

Di "The Year Of Magical Drinking" si finisce così per apprezzare, qua e là, suoni, passaggi isolati, senza che il contenuto più prettamente pop emerga con forza. Qualcosa di inspiegabilmente interrotto pervade le canzoni del disco, mai veramente pregnanti, mai definite. Su tutti vale l'esempio di "Teenage Blood", col ritornello talmente prevedibile da ricordare una versione scarica dei Counting Crows, piuttosto che colleghi più attempati ma vitali, come Ted Leo.
Una prova buona come "nuovo inizio", ma non certo l'esplosione creativa che ci si poteva aspettare.  


28/01/2011

Tracklist

1. Southern Decline
2. Under the Gun
3. I Know These Waters Well
4. The Party Line
5. My My Mind
6. Teenage Blood
7. Elemental Ways of Speaking
8. Holy Roller
9. Burn Me Alive
10. Coming To

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