Black Cobra

Invernal

2011 (Southern Lord)
sludgecore

Voce-chitarra-batteria e una potenza della Madonna!
Jason Landrian e Rafael Martinez, californiani, manco a dirlo, partono a razzo, avvolgendoci in una fanghiglia sonora in cui l'attitudine punk-hardcore e i retaggi metal (soprattutto il thrash più incazzato, ma anche lo stoner) sgomitano furiosamente.

"Avalanche", dunque, è quello che si dice un "buongiorno" niente male, di lì a poco rinnovato a furia di scudisciate da "Somnae Tenebrae". Gli High On Fire rappresentano un sicuro punto di riferimento, mentre Kurt Ballou è una certezza in cabina di regia, capace di dare vita ad un suono compresso e furioso, potente e visionario.
Più cadenzata, "Corrosion Fields" dimostra che i due sono anche capaci di partiture più complesse, dove furia brada e raziocinio vanno di pari passi, sempre supportati da una degna ispirazione, qualche volta anche in odor di voglie progressive ("The Crimson Blade").

È quello che si dice un disco nudo e crudo, in cui conta soprattutto l'esibizione della propria rabbia, di una violenza magari covata per anni e che ora giunge alla superficie attraverso partiture selvagge, in un tripudio di triangolazioni strumentali che annichiliscono l'ascoltatore. Qualche momento di relax non manca, ma è giusto piazzato lì per ricaricare le batterie, prima di scatenare nuovamente l'inferno ("Beyond"). In "Erebus Dawn", Landrian si concede anche lo sfizio di un assolo epico, mentre in "Abyss" (un numero più doom-oriented) vigila con equilibrio.
Naturalmente, si chiude con un cazzotto in pieno volto ("Obliteration"), perché qui, in fondo, non si va tanto per il sottile... 




21/12/2011

Tracklist

  1. Avalanche
  2. Somnae Tenebrae
  3. Corrosion Fields
  4. The Crimson Blade
  5. Beyond
  6. Erebus Dawn
  7. Abyss
  8. Obliteration

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