La voce di Porter si carica di enfasi sul gioco di stop and go della title track, accompagnata dal violino della sorella Hannah. Lo spirito è ancora quello artigianale di sempre: "volevamo dare alle canzoni la giusta quantità di polvere lo-fi che si meritavano", spiega Porter. Ed infatti, i brani di "Neighbors" sono stati registrati in un pugno di giorni sul nastro di una cassetta in uno scantinato di St. Paul, nel Minnesota, con l'ausilio alla produzione di un amante della bassa fedeltà come il songwriter locale Kasey McKee (il cui ultimo lavoro solista, "Surveil", si può scaricare gratuitamente da Bandcamp).
Tra il riff arrembante di "I Don't Believe You" e la ritmica briosa di "Blind Leads", l'animale-totem della band (l'orso della copertina di "Bestiary") riappare sulle note di "The Bear", non a caso il brano che si ricollega maggiormente alle atmosfere dell'esordio.
Il mondo, visto da una cima innevata, sembra una promessa senza confini: "We had everything the world would give us / And innocence was our saving grace", canta Porter tra le ombre remmiane di "Mount Midway". Ma quando la neve si scioglie, che cosa rimane di quell'orizzonte? "Neighbors" è un viaggio nella perdita dell'innocenza, è "la cronaca del lento svelarsi di una relazione ormai stanca, attraverso il monologo interiore che nasce quando il desiderio lascia il posto alla mancanza di fiducia".
Con il download del disco, i Brilliant Beast offrono in regalo anche una bonus track: si tratta della rilettura in chiave shoegaze di "I've Always Been Crazy" di Waylon Jennings, registrata appositamente per il quarto volume di OndaDrops, "Oneway Ticket To Nowhere", dedicato ai fuorilegge del country americano. Con gli omaggi delle vostre amichevoli bestie brillanti di quartiere.
Neighbors
(18/12/2011)