Vittorio Cane

Palazzi

2011 (Innabilis/New Model Label)
pop

Ne è passata di acqua sotto i ponti: nel 2006 recensivamo l'esordio omonimo (e autoprodotto) di Vittorio Cane, in cui il nostro si rivelava come un bardo weird-pop, molto pop e anche molto weird, uno capace di far riflettere pur utilizzando un lessico e una metrica piuttosto semplice. Un pregio, s'intende. Poi nel 2008 arrivava "Secondo", che in linea di massima confermava le qualità del Cane in virtù di una serie di canzoni indovinate e appena appena più arrangiate.

Di lì in avanti arriva pure una discreta notorietà (nell'ambito indie italiano), favorita dall'approdo della sua musica su Mtv e All Music, da una frenetica attività dal vivo e dalla partecipazione al Traffic festival di Torino, in apertura a Nick Cave. E leggo dalla press-sheet che ha pure pubblicato una raccolta di testi e scritti vari dal titolo "Terzo Tempo".
Dunque  "Palazzi", e il baffuto Claudi Cosimato ci riprova e si riprova, e ci riesce. In cosa direte voi? A far sorridere e a far pensare. La formula è la stessa, con la differenza che qui vi sono dei pezzi ancor più focalizzati dal punto di vista melodico. Una per tutte l'ottima "Quello Che", una giostra infantile davvero irresistibile, per non parlare di "Sto Bene", puro zucchero per denti cariati.

E c'è pure qualche ballata un po' pensosa, se non addirittura ripiegata su se stessa, come "Non Ne Ho" e "Casa Mia" o, ancora, qualche altra canzone dal retrogusto malinconico. Però però sono i pezzi di puro scazzo i più divertenti ("Responsabilità", "Qui"). Forse per essere creativi non bisogna crescere.

05/10/2011

Tracklist

  1. Quello che
  2. Mai
  3. Umano
  4. A Milano
  5. Sto Bene
  6. Non Ne Ho
  7. Palazzi
  8. Responsabilità
  9. Qui
  10. A casa mia

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