Pat Jordache

Figlio di una tradizione musicale quasi dimenticata, il canadese (Montreal) Pat Jordache è già noto per aver militato nei Sister Suvi e sopratutto nei Tune-Yards, band marcata 4AD con all'attivo due album non certo trascurabili (“Whokill” è di recente pubblicazione).

Le tracce presenti in “Future Songs” hanno attraversato un iter tutt'altro che agevole. Dopo averle composte in solitaria con un paio di computer di seconda mano e un quattro tracce, l'artista riesce a promuoverle attraverso vari show in giro per i circuiti che contano. La prima a drizzare le orecchie è l'etichetta Constellation, la quale permette a Jordache di rivedere completamente il materiale in uno studio ben attrezzato. Perso il lavoro originale a causa del furto delle macchine su cui risiedevano le registrazioni, Jordache ha ripreso in mano alcuni file mp3 di qualità non certo eccelsa.
Aggiunta una sezione ritmica degna di nota, oltre alla collaborazione di Merrill Garbus, l'album prende forma e viene stampato su larga scala dalla stessa Constellation. Giunge così in Europa nella metà del 2011, otto mesi dopo l'effettiva ideazione.

Nonostante un po' ovunque il disco sia marchiato come noise-pop, le canzoni sono tutt'altro che dissonanti o rumorose. La cifra sistilistica si attesta intorno a tonalità freak stravaganti dai toni psichedelici colorati e frizzanti, mentre la voce, in alcuni frangenti straordinariamente somigliante a Tunde Adebimpe dei Tv On The Radio, tradisce qualche staticità interpretativa di troppo. Le lacune sono tuttavia nascoste dalle effusioni strumentali, vero punto cruciale di una musica che vive i suoi momenti migliori in strutture melodico-ritmiche spesso di grande pregio. Intrecci dal sapore amarognolo producono canzoni intrise di lisergia fumosa con tanta, forse troppa, carne al fuoco. Positivo ma interlocutorio, da rivalutare al prossimo step.

24/07/2011