Lasceremo ad altri l'arduo compito di stendere la monografia sui Nurse With Wound, e di riflesso su quel piccolo e barbuto genio inglese che è Steven Stapleton; riconosciuto come probabilmente il più istrionico ed eccentrico personaggio della scena industrial e sperimentale mondiale, con all'attivo una discografia varia e immensa cominciata tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli 80.
"Who Can I Turn To Stereo Etc" è una ristampa in doppio cd della canadese Jnana Records, etichetta non nuova a pubblicazioni Nurse With Wound, e contiene: nel primo, il disco originale uscito nel 1996 intitolato "Who Can I Turn To Stereo", nel secondo, invece, gli scarti o detriti di quella registrazione, che fu già pubblicata nel 2006 con il titolo di "Stereo Wastelands". Molti ed eccellenti sono gli ospiti che parteciparono alla realizzazione del disco: David Tibet (Current 93), John Balance e Peter Christopherson (Coil), Edward Ka-Spel (Legendary Pink Dots), Petr Vastl (Aranos), Davide Meroni e Sarah Fuller alle parti vocali e Colin Potter (Organum, Ora).
"Who Can I Turn To Stereo" è un disco strano, diverso dal resto della discografia di Stapleton e probabilmente è anche il suo album più digeribile. Dopo un primo ascolto, i suoni che più restano impressi sono quelli derivanti dalle percussioni, che conferiscono all'intero disco un tocco d'esotico, esoterico e soprattutto tribale, riuscendo così a ottenere una sorta di rappresentazione scenica di un qualche rito d'iniziazione della più sperduta tribù dell'Africa nera ("Yagga Blues", "Approaching Darkness Fish").
Non mancano i tipici suoni d'eccentricità e schizofrenia che hanno fatto di Stapleton il più originale artista noise sperimentale, su tutte "Easy Snapping". Spesso però sembrano assumere solamente una funzione di contorno o d'introduzion,e come nel caso delle aggressive chitarre di "Monuments To Perez Prado". Siamo comunque lontani anni luce dai rumori industrial e ambient di "Spiral Insana", o da tracce violente e metalliche come "Nil By Mouth" dell'album "Sugar Fish Drink".
Nel secondo cd, "Stereo Wastelands", ad eccezione del single edit "Yagga Blues" e della bonus track "Eternity", i rumori si fanno più complessi: in "Fragments I" e "Fragments III" prevale confusione e schizofrenia, mentre in "Fragments II" la psichedelica e la voce al limite dell'ethereal. Questi leitmotiv fanno perdere, salvo qualche breve passaggio, quella sensazione da rito tribale del disco originale.
"Who Can I Turn To Stereo" e "Stereo Wastelands" potrebbero tranquillamente trovare posto all'interno di una qualsiasi colonna sonora di film splatter anni 80. Sperimentiamo, sostituendola a quella di Riz Ortolani, e proviamo a immaginarla nel lungometraggio horror "Cannibal Holocaust" di Ruggero Deodato.
Ristampa dedicata a Peter "Sleazy" Christopherson, scomparso lo scorso anno.
22/08/2011