Oathbreaker

Esordio per gli Oathbreaker (da Ghent, Belgio), “Mælstrøm” macina brani inviperiti e frastornanti, in un tornado di post-hardcore brutale che non manca di vestire anche panni “metallici”. “Hierophant”, “Fate Is High”, “Thoth” (tra gli altri) contribuiscono a delineare scenari dove il caos e la rabbia subiscono un trattamento chirurgico (si ascoltino gli stacchi chitarristici di “Sink Into Sin – I”, le strutture poderose di “Black Sun”, il taglio sludge di “Glimpes Of The Sun”), così che anche le urla imbestialite del vocalist appaiono tutt’altro che incontrollate. I Converge sono uno dei loro punti di riferimento (non a caso, in cabina di regia sedeva anche Kurt Ballou), ma il taglio drammatico di alcuni momenti (“Sink Into Sin – II”) mostra già una discreta padronanza dei propri mezzi e una buona personalità.
Chiude una title track dall’inaspettato profilo acustico, con tanto di delicata voce femminile.
Da seguire.

03/07/2011