Coadiuvato dal sintetizzatore di Kris Lapke (aka Alberich), il buon Dominick armeggia senza molta convinzione con scenografie analogiche, tentando la sorte con texture dai tratti esistenziali. Oltre a numeri più o meno "convenzionali" ci sono momenti in cui il suo passato di terrore&rumore si ripresenta, anche se sotto mentite spoglie: le scariche elettrostatiche e i tonfi metallurgici di "Figures Stand Out From the Background" o le assordanti reiterazioni di "After-Life Pyre", per esempio. Ma la maggior parte dell'opera è affidata a meditazioni francamente sterili ("Subordinates Erected in Niches", "Personification of Eternity", "Vines Grow Through Columns Atop Successors Ashes"), che nulla possono smuovere nell'ascoltatore più smaliziato.
Pollice verso, insomma.
(20/12/2011)