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Future Accidents

2011 (Our Mouth)
free-noise

Esce su Our Mouth, l’etichetta gestita da Brian Sullivan (voce e chitarra dei Mouthus), questo vinile del trio di Brooklyn, confermando, invero, uno stato di salute non proprio ottimale. Due facciate piene zeppe di cacofonie, feedback, figure elastico-disastrate di basso, voci tossiche, atmosfere torbide e strutture ritmiche che assomigliano a ingranaggi malfuzionanti.

Rispetto a “City Of Straw”, i brani sono soltanto quattro e mediamente più lunghi, con il picco dei quasi venti minuti dell’ultima traccia. Ma queste partiture più dilatate (in continuo movimento, perché prive di un reale baricentro che non sia quello della trasformazione quasi istantanea di pulsioni distruttive) sembrano amplificare a dismisura le incertezze già evidenti sul lavoro precedente. La dimessa scenografia post-industriale della lunghissima “Public Remains” evidenzia un gusto subdolo per l’affresco sinistro e “sfuggente”, la volontà di tessere ragnatele soniche che, in questo caso, tendono decisamente verso l’astrazione pura e semplice. Potrebbe continuare all’infinito, questo circolo vizioso di echi, stratificazioni, loop, droni e quant’altro, anche se, arrivati a metà, una certa stanchezza la si inizia comunque ad avvertire.

Questa lunga immersione in un mondo parallelo fatto di mistero e sgomento resta, comunque, il momento più interessante di un disco che, per il resto, si perde nella mera ripetizione di idee espresse altrove con ben altra convinzione. Ecco, dunque, “To The World” (pachiderma rumoroso e sconnesso, a zonzo tra esalazioni ispide di chitarre e cavernosi rimbombi di basso), “The Knotted House” (danza sbilenca che sembra mirare al raggiungimento di un’ipnosi degradata) e, per finire, il free-noise derelitto di “On A Pedestal”.
Urge, insomma, ricaricare le batterie.

28/05/2011

Tracklist

1. To The World
2. The Knotted House
3. On A Pedestal
4. Public Remains

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