Rumore di medioevo. Di paganesimo, freddo, segreti antichi inconfessabili che si diffondono tra boschi e castelli in rovina. Uno scenario niente male, quello evocato da "The Tunnels", primo album degli svedesi Terra Tenebrosa.
A conti fatti, lo scenario è la cosa più interessante del disco. Un quadro inquietante, saturo di mistero e tensione, in cui lo sfondo prende spesso il sopravvento sul primo piano di martellamenti sludge in stile Neurosis. Sussurri, voci roche e indistinte, cori in distanza, strati su strati di cigolii e tastiere ambientali: sono loro, più che i chitarroni tellurici e il passo elefantiaco delle percussioni, i veri protagonisti di questi brani in cui l'atmosfera è tutto.
Riffoni, distorsioni pesanti e growl di vario genere dunque, più un tono esoterico/apocalittico che fa pensare al volo agli Isis, o ai Breach. E non è un caso, perché proprio dalle ceneri dei Breach - una delle prime e più originali band post-metal - sorgono i Terra Tenebrosa, che con questo "The Tunnels" traghettano un genere che pareva avere esaurito ormai le cartucce in territori ancora più oscuri e disorientanti.
Non sarà una rinascita, ma è quantomeno una bella sorpresa.
13/12/2011