Quello che è il brano più lungo mai scritto dalla formazione americana si sviluppa lungo percorsi tortuosi e non privi di cadute di tono, alternando epiche digressioni strumentali, recitati austeri, inteludi acustici e invettive rabbiose. Tutto ben fatto ma privo di anima, quasi a confermare, anzi, a deteriorare ulteriormente un'ispirazione che già su "Marrow Of The Spirit" appariva compromessa.
(16/07/2012)