Deniz Kurtel

The Way We Live

2012 (Wolf + Lamb Records)
deep-house

Eroina della musica dance, legata sempre di più all’immaginario che gira intorno al collettivo Wolf+Lamb, Deniz Kurtel esce fuori dal suo nascondiglio dopo le magie di "Music Waching Over Me". Dj e produttrice di finezza spropositata, la Kurtel decide di mollare temporaneamente il ritmo per approfondire la sua personale versione dell'house.
Schiva, vagamente disorientata da fumi oppiacei, l’americana compone un album molo rilassato, ambientale, la sua musica diventa quasi meditata, psichedelica e fuori dai canoni. Piccoli battiti sporadici, giri di synth cosmici, voce in combutta con l’oscurità, mistici soffi e schiocchi; questi e tanti altri suoni compongono un disco che seduce e tormenta senza affondare mai il colpo decisivo.

"The Way We Live" è così delicato e mai sopra le righe per cui è necessario scomodare la definizione di soft-house. Con il sapiente uso di collaborazioni esterne in sede vocale (soprattutto il rapper Gadi Mizrahi), l’americana disegna un album variegato da ogni punto di vista, incarnando in modo magistrale la figura della produttrice matura e minuziosa. Mai colori sfavillanti o un tratteggio solare, il fumo alberga costantemente in un’ora scarsa di sessualità scabrosa, mali noir e tanta, profonda e piovosa notte.
Ed è proprio la notte il richiamo perpetuo di questa timida ragazza dalle origini turche. La notte intesa nella sua essenza più seducente, nei cui meandri regna il fascino immutabile dei club, l’atmosfera elegante e cupa dell'avvenente underground della Grande Mela. Stanze adornate con classe. Luci basse. Fiumi di vodka e Chanel. La vecchia house chicagoana in penombra e quella voglia matta di stupire senza mai alzare il velo, come accade nell’introduttiva "I Knew This Would Happen".

Deniz vola basso. Cassa dritta, synth dolcissimo, mai invasivo, qualche pausa appena abbozzata, tenue ripartenza, voce-vocoder posta sullo sfondo che balza qua e là e un motivetto leggerissimo a cullare tacchi e culi. La successiva "You Know It's True" con il fido Mizrahi segnala d'un tratto lievissime smanie eighties, mentre il groove roteante e catalizzatore di "Hypocrite" sollecita praticamente tutti ad alzarsi dalle poltrone e a invadere immediatamente la pista. L’ipnosi continua con "There's Enough for All Of Us", si assesta nelle tracce successive, in cui la Kurtel continua a compiacersi in questa sua incantevole divagazione ritmica, raggiungendo una quiete apparente nella carica sensualissima di "Safe Word".

C’è classe in questo secondo disco di Deniz Kurtel. Tanta classe. Ma c’è soprattutto una maggiore profondità nel delineare il ritmo, assecondarlo gradualmente al proprio corpo e sospingerlo dritto al cuore, mentre la mente si svuota del quotidiano e lo sguardo punta altrove, laddove l’estetica sposa il suono e il divertimento una morbida illusione.

06/12/2012

Tracklist

1. I Knew This Would Happen
2. You Know It's True
3. Love Triangle
4. The Way We Live
5. Hypocrite
6. There's Enough for All Of Us
7. Don't Wanna
8. Safe Word
9. Wake Me Up
10. Blackness
11. Thunder Clap
12. The Beat Drops 

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