La Francia alternativa e più underground continua a promuovere stimolanti formazioni che si distinguono per potenza, fantasia creativa e un estro esecutivo sempre molto personale.
Ora ad apparire all’orizzonte è il trio degli Electric Electric, band nata nel 2005 e che utilizza chitarra con tanti effetti e loop, batteria forsennata ed elettronica aggressiva.
Questo loro secondo “Discipline” evoca i King Crimson non solo nel nome ma anche nel concepimento dei brani, con la tecnica che cammina a braccetto con un sound furioso. Solo che qui il tutto è pensato in un’ottica maggiormente noise-punk, evitando così quei sottili “barocchismi” di un’epoca che fu, aggiornandola invece con teorie e culture dei decenni successivi ai 70.
Le undici tracce degli Electric Electric, infatti, trovano un paragone anche più recente con i Battles, soprattutto quelli dei primi due Ep, dove il sound era arzigogolato nelle dinamiche ritmiche, ma ugualmente fluido e accattivante all’ascolto, con le chitarre che facevano tante note circolari e che pestavano anche con riff duri quando ce n'era bisogno.
Le canzoni sono prevalentemente strumentali e dall’intro percussiva “Icon” si passa a un episodio più ipnotico come “La Centrale”, nel quale ogni singolo strumento entra in scena a uno a uno formando così un suono potente e martellante, presentando così quello è il contenuto isterico del disco.
Degne di segnalazione sono poi “Xx2” per il riff assassino della sua sei corde e la conclusiva “Material Boy”, un vero e proprio viaggio nella notte che non dispiacerebbe a Ian Williams e soci. Con gli Electric Electric diventa effettivamente difficile staccare la spina!
07/11/2012