Il simulacro verso cui guarda la prima facciata, “A Heaven For The Minerals” è la fourth-world music tutta mentale di un brano come “Nomad/Monad”, qui germe di una peregrinazione poliritmica nel bel mezzo di una giungla equatoriale dai contorni fantasmatici. Ancora più stuzzicante il lato B, “A Hell For Your Livestock”, che aggiunge sostanza spaziale e oltraggi chimici ad uno scenario già compromesso da visioni ancestrali.
Oltre venti minuti di vibrazioni positive che preparano il terreno per il prossimo disco.
(06/12/2012)