L’album è soprattutto un’espressione forbita di stili, che va dal jazz mellifluo di “Requiem Fora n Unknown Soldier” all’hard-bop di marca Blue Note di “Saturday Night in Pendleton” e “Small Table Rules”. “Faith” (la composizione migliore di tutto il disco, a firma di Vu) e “That Evening” fanno tesoro della fusion post-moderna di grandi chitarristi come Bill Frisell e David Torn. L’altro fiore all’occhiello è “Solos”, che potrebbe essere degli Empty Suits di Bobby Previte. Decisamente distanti dal jazz post-davisiano di Rob Mazurek (Chicago Underground Trio e Orchestra), questi musicisti riprendono comunque in mano tutti gli stilemi jazz classici del passato, filtrandoli con una sensibilità del tutto moderna. Roy Powell potrebbe essere qui una specie di Wayne Horvitz della situazione, mentre Joel Harrison quello di Frisell/Metheny e Feliciati nei panni di Stanley Clarke.
(11/01/2013)