Larkin Grimm

Soul Retrieval

2012 (Bad Bitch Records)
folk-songwriter

Che Larkin Grimm avesse un talento vocale raro e prezioso era evidente in ogni frammento dei precedenti album, eppure nessun progetto finora sembrava aver catturato quella magia che i suoi concerti irradiavano senza avarizia. L'attenzione suscitata da "Parplar" si è presto arenata per la sempre evidente diffidenza del pubblico verso il folk, ma la scelta della contaminazione che l'aveva spinta tra le braccia di Michael Gira resta un raro momento di gloria per la musicista del Tennessee.

Sempre schiva e poco disponibile al compromesso, Larkin Grimm incontra un nuovo guru della musica rock, Tony Visconti, riequilibrando parte del fascino ancora ignoto alla sua produzione discografica. Non è stato sufficiente prender per mano i folletti che agitavano il free-folk e la psichedelia nel prezioso affresco naif di "Harpoon", né discendere tra i comuni mortali con le delizie acustiche di "The Last Tree" per comprendere tutto il suo archivio creativo. L'ex-fondatrice del collettivo Dirty Projectors ha un serbatoio d'immaginazione troppo ricco per poter dispiegarsi in un sol capitolo.
Non crediate di aver capito tutto di lei ascoltando il suo apice espressivo, ovvero il già citato "Parplar": Larkin Grimm non è l'amante seducente di una sola notte, ma una voce femminile pronta a svelare a un pubblico attento il piacere di una creatività svincolata dai luoghi comuni.

"Soul Retrieval" sceglie l'autoproduzione (e l'autodistribuzione) e un nome come Tony Visconti per eliminare tutte le nebbie psych-freak che avevano nascosto in parte il suo lato più soul, quello stesso che l'artista ostenta con eccessi vocali e strumentali nell'iniziale "Paradise And So Many Color", una vispa canzoncina ruffiana d'altri tempi. È lecito il dubbio che accompagna la quarta uscita discografica della musicista, ovvero la sensazione che dopo essersi lasciata alle spalle la dolorosa esperienza matrimoniale con Michael Gira, la musicista americana sentisse anche il bisogno di liberarsi dell'invasione stilistica dell'ex-marito.
Resta quantomeno buffo che "Parplar", pur essendo il suo lavoro più ricco e interessante, sia privo di quel fulgore vocale che poteva farlo assumere a rango di capolavoro. "Soul Retrieval" esige attenzione e pazienza per esibire tutto il proprio splendore - emblematico, in tal senso, il fascino quasi innocuo di "Flash And Thunder Came To Earth", con un suono retrò da vecchio disco in vinile che si sprigiona senza turbare o coinvolgere, e che fa pensare a Linda Perhacs e Joni Mitchell.

La purezza limpida della sua voce si è sposata con un eclettismo vivace, che tra folk orchestrale alla Penguin Café Orchestra ("Without A Body Or A Numb And Useless Mind") e ballate capaci di coniugare riflessioni filosofiche e flussi sonori ecologici (la splendida "Be A Great Burglar") senza mai sprecare parole e suoni.
Senza alcun dubbio il nuovo disco di Larkin Grimm offre più di un motivo per essere amato: ciò che a prima vista può sembrare una normalizzazione è, al contrario, il primo passo verso un'autonomia espressiva capace di raccogliere tutte le eccellenti promesse dei tre capitoli antecedenti, senza adagiarsi in un abile replay emotivo. Larkin Grimm inonda la propria musica di lirismo e armonia, si libera delle paure che la costringevano in vesti minimali e ci regala due poesie di rara bellezza, "Lying In A Pool Of Milk" e "Hello Pool Of Tears", che da sole giustificano l'ingresso di "Soul Retrieval" tra i dischi da non consumare di questo 2012. Il tempo e la ragione ci racconteranno che quest'album, per molti transitorio, è l'ennesimo gioiello dalla rara fattura.



Paradise And So Many Colors

31/05/2012

Tracklist

  1. Paradise And So Many Colors
  2. Flash And Thunder Came To Earth
  3. Without A Body Or A Numb And Useless Mind
  4. The Road Is Paved With Leaves
  5. Be A Great Burglar
  6. Dirty Heart Dirty Mind
  7. Lying In A Pool Of Milk
  8. Hello Pool Of Tears
  9. I Am Not Real

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