Come un paio di labbra al silicone, la musica dei Los Transatlanticos rivela però subito i trucchi e gli espedienti. Nessun cliché della musica da viaggio turistico viene tralasciato: riff tormentone di scarsa qualità, coretti soft che mixano esotismo ed etnie disparate con un effetto spesso comico, tentazioni hip-hop prevedibili e monotone e, infine, timbriche da suoneria telefonica, per un'apparente stravaganza che assomiglia a un panettone estivo musicale.
Confesso che ho avuto difficoltà nel reggere l'ascolto dell'album "First Trip", tra citazioni ritmiche e armoniche già note; la noia si è impossessata della mia pazienza, ora posso solo augurarmi che quelle poche idee che sembrano animare alcuni brani come "Mi Sembrado" e "Alone I Am" non siano materia di discussione critica.
La beffa finale sarebbe quella di vederli glorificare come l'idea più cool di quest'estate sonora.
La pop music nasce per divertire e per infondere una piacevole sensazione di spensieratezza, ma "First Trip" trasmette l'unico momento piacevole con la sua graziosa copertina - per il resto è di una noia mortale: il Titanic affondò per un eccesso di lusso e magnificenza, i Los Transatlanticos non sono mai emersi dal fondo degli abissi per mancanza di elementi sonori capaci di restare a galla. Risparmiatevi questo tormento.
(11/08/2012)