Mike Wexler

Dispossession

2012 (Mexican Summer)
alt-folk

[...] Puoi pensare ad esso [il titolo, NdR] come a uno stato di totale nullatenenza, il che è doloroso ma è anche preliminare a un risveglio.
Mike Wexler

Si può immaginare lo stato mentale del disco, il significato del suo titolo, così ingombrante e totemico, come una rappresentazione del tutto esogena del limbo interiore ed esteriore di inconsistenza spirituale e materiale in cui molti nel mondo sembrano essere, congelati in un'attesa di qualcosa che non sanno definire e del quale non saprebbero minimamente definire un'origine.
Disorientamento e indecisione tormentano così anche il complesso intellettualismo del secondo disco di Mike Wexler, "Dispossession", un pensiero che si avvolge su se stesso in spirali infinite, un trompe l'oeil matematico che distrae per un attimo l'attenzione della scena folk dagli oppressivi spettri di Neil Young, Bob Dylan e Nick Drake (quest'ultimo è già più presente).

"Dispossession" naviga a vista, infatti, in un dipanarsi di ombre nella fitta e oppressiva foschia della "musica cosmica" ("Spectrum"), che Wexler interpreta con la sua voce di velluto. Lampi e guizzi di note distolgono l'attenzione dalla pressoché totale assenza di temi melodici forti: come un Robert Wyatt svuotato, il cantautore americano si aggira con raffinatezza ma senza emozioni in un paesaggio in cui sembra essersi imprigionato di sua volontà.
Tra echi di Pink Floyd - e Barrett in particolare - Wexler lancia in questa nebbia delle impressioni fin troppo fugaci, come negli arabeschi pianistici di "Glyph", facendo dell'incompletezza e dell'irresolutezza un vanto passeggero, e così ne risente anche l'innegabile bellezza sonora di "Dispossession" (con uno stile a metà tra Jonathan Wilson e l'ultimo AA Bondy).

Il Nostro ha coniato insomma un'opera che non sa emozionare: pur inondando l'ascoltatore di suggestioni, pur con l'ambizione di una vaga trascendenza, tutto rimane indefinito, così come nel mondo evocato dal disco, in una impietosa ritorsione.

21/04/2012

Tracklist

  1. Pariah
  2. Spectrum
  3. Lens
  4. The Trace
  5. Prime
  6. Glyph
  7. Liminal

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