La durata complessiva di settantanove minuti non risulta, per fortuna, essere eccessivamente prolissa e sfiancante. “Abandon All Hope”, dove un cantato filtrato è seppellito da decibel di sonorità abrasive e urticanti, e la minacciosa “Every Road Leads To Abandonment”, posta in chiusura, sono i brani maggiormente legati al passato di Leech. Già la grossa nebulosa di rumore bianco di “Starvation Is a Legitimate Weapon Of War”, che mano mano si sfalda fino alla calma piatta conclusiva, ci fa capire che qualcosa è cambiato nello stile di questo terrorista musicale.
Il sinfonismo industriale che si staglia su distorsioni celestiali di “My Body Is Made Of Ash” ricorda in parte “II” (Brain 1972) dei Cluster. La title track, invece, sembra una bizzarra contaminazione tra la minimal-techno (debitamente destrutturata) e l’industrial classico, così pure il sordo pulsare ritmico di “We Can’t All Be Victims”, che tenta strade meno scontate alla power-electronics.
Il pezzo da novanta, però, è l’attacco cosmico in stile Nightcrawlers (per chi non lo sapesse, un fondamentale trio americano di sintetizzatori degli anni Ottanta) di “Bed Of Maggots”, che davvero esula da tutto il resto e che potrebbe rappresentare il futuro di Lee M. Bartow. Del resto, la power-electronics (o power-noise) è finita da un pezzo e serve rinnovarsi.
Singolare (e un po' scomoda) è la confezione che contiene il cd, che è identica a quella di un classico Dvd.
(04/11/2012)