Gli ultimi intercorsi di “Welcome to The Chillzone” sviluppatosi su territori synth-ambient e “Final Exit”, più ascrivibile al dark-ambient isolazionista, l’avevano allontanato dalle atmosfere più sanguigne dell’ultimo Lp per Not Not Fun “Prophecy Of The Black Widow”.
“Night Has A Thousand Screams” riprende proprio da quel sentiero lasciato nel 2010 e ci riporta tra le mani gli incubi urbani e i disgustosi splendori di vite straziate e massacrate a suon di accetta, coltelli, ferraglia e paranoie, un orizzonte denso e purpureo in perenne tensione di morte.
Utilizzato in parte come sonorizzazione della celebre pellicola “Pieces” al Glasgow Music and Film Festival di quest’anno, il disco si muove come i precedenti attraverso un cut-up dei gloriosi corpi putrefatti di Claudio Simonetti, Fabio Frizzi e dei climax emotivi sintetici cari al primo Carpenter, quello di “Halloween” e “Fog” (1978 e 1980 rispettivamente).
Queste influenze stilistiche, sebbene evidenti e organiche nell’operato del musicista di Kansas City, sono portate a un lavoro maggiormente personale in questo ultimo disco.
I synth agorafobici in “The Dance Studio”, il gracchiare acido della opener “Boston, 1942”, oppressiva nel suo grezzo incedere omicida, le partiture classicamente dark-ambient di “The Locker Room” & “The Waterbed” rovesciati dentro ritmi muscolari e climax improvvisi di stampo dark-prog, sono tutti elementi propri di uno stile in via di sviluppo.
Pur mantenendo una cifra, diciamo, nostalgica riesce a cucire e intramare subdoli orgasmi neri nelle nostre menti vittime. Rimaniamo in attesa del suo album “veramente” personale e intanto godiamoci questi piccoli deliziosi, per quanto terrificanti, gioielli.
(07/01/2013)