Archiviato dalla stampa come l'ennesimo songwriter scozzese di belle speranze, Will Hanson è un compositore dallo spettro sonoro più ampio e completo di molti suoi contemporanei.
Nato a Parigi, vissuto a Londra e ora (dopo lo scioglimento della sua band Proxy) innamorato della città di Glasgow, il musicista affronta con "Moving A Body" la sfida dell'autonomia e della maturità stilistica.
Nonostante una scrittura molto delicata e malinconica, la presenza di due batterie e di un corposo insieme di basso e tastiere danno vita a un sound dalle infinite sfaccettature. Registrato agli studi Chemical Underground, l'album è frutto di un lavoro corale che coinvolge una piccola band di sei elementi e una sezione violini. L'evidente varietà di influenze e riferimenti culturali è la base di un suono che resta comunque essenziale. La scrittura risente sia di elementi folk inglese sia di tentazioni rock e psichedeliche, ed è abilmente incorniciato da ambiziose soluzioni orchestrali.
"Moving A Body" ostenta evidenti riferimenti alla scena scozzese - i Mogwai e i Delgados sono le matrici più sostanziali delle suggestioni, sulle quali Will Hanson modella canzoni egregie. Buon gusto e irruenza restano sempre palpabili sia nei brani più robusti, come "The Bats", sia nelle pause più riflessive ("Curtains").
Will Hanson, con piano e violino, scardina gli elementi più convenzionali del folk-rock. La struttura narrativa prevale su quella musicale: il crescendo di "The Ungodly Hour" in pochi minuti mette in sequenza folk acustico, post-rock, blues, mantra indiani e musica cinematica. Scortando uno dei testi più crudi e interessanti dell'album, ovvero "Apostate Christ", Will Hanson incanta e seduce con pochi accordi di acustica e violino, e in converso rende protagonista di "In Her Loving Memory" una moltitudine di elementi e mutamenti armonici, che l'enfasi orchestrale conduce alla fine con classe e brio.
Il musicista conserva gusto e ingegno in ogni traccia, che sia un ipnotico e magnetico post-rock-blues ("Deathbed Conversion"), un grintoso folk-pop ("The View From Ebury Bridge") o un effluvio orchestrale ("Our Basket"). Interessante e a tratti ricco di geniali intuizioni, l'album di Hanson preserva un fascino del disco cult; senza perdere di vista i suoi interessi per la musica avanguardia l'artista culla ambizioni da cantautore rock.
"Moving A Body" è un album che esce dai confini della produzione attuale, con sonorità acide e sognanti che hanno più affinità con la ricerca sonora dei Mazzy Star che con le tentazioni folk di Damien Rice. La musica di Will è un sasso gettato in un mare di proposte simili che ha il dono di creare cerchi nell'acqua che restano impressi nella mente, e quello che rende ancor più interessante il suo cammino artistico è la sensazione che questo sia solo l'inizio di un brillante futuro.
12/04/2012