Womba è il "progetto intimo" di Tikhon "Hee-Haw" Kubov, cantante e leader del collettivo russo Won James Won. Armeggiando con pedali per gli effetti e suoni trovati, il folle e simpaticissimo Tikhon continua a delinquere col sorriso sulle labbra tra devastazioni elettroniche, poemi dell'assurdo e odi all'estetica della concrete music, muovendosi sulla falsariga di quell'"Evidence Of Letta" che nel 2006 stabiliva con precisione le coordinate della sua poetica.
"Montagna Futura", presentato come un omaggio "littersonico" (!) al movimento culturale della beat generation, racchiude e continua a sviluppare molta della disorientante immaginazione sonora che è alla base delle pagine più radicali della band madre. Mentre sfilano "Panslawistischen Utopy Consortium" (uno dei momenti più dissociati), "Concrete Meadow", "Mural Of The Scared" (in cui rimbalzano deliri pseudo-beatlesiani e selvagge destrutturazioni in feedback) e "Five Barrels For The Outtaker" (ma quelli sono i Beach Boys o è la loro ombra?), la sensazione di essere dinanzi alla sua opera più convincente va lentamente consolidandosi. Perché "Montagna Futura" è sì un disco disorganico, incompiuto e frammentario... ma è anche avventuroso, destabilizzante, "lirico".
A confermarlo arrivano la dark-ambient sinistra di "Red Grass, Body Fragments, Warm Beer", la cosmica malefica di "Clown Paper", il caos "organizzato" di "Manna Noche" (con spassosissime digressioni country-bluegrass), l'Alastair Galbraith che, in "Nullo & Millo", cerca di suonare folk nel laboratorio di uno scienziato pazzo, i bizzarri divertissement che mediano tra Gultskra Artikler e Books - "Sting Stigma 334", "Karateka Nebelferien", "Aquataroutz (A Nondescript Samplephony in 3 Acts)" - gli esoterismi lisergici di "Squirrel Rehab" e gli accordi che, in "Magneto Skull", scivolano oltre il fruscio di un vecchio giradischi, tra bolle elettroniche, rigurgiti jazz e pieghe orrorifiche.
Lo hanno chiamato "psyche-noise collage" e hanno ragione...
16/07/2012