Questi musicisti, al cui interno militano Daniel Martens e Alexsander Prechtl, già nei Prsms e Battleship, atttraversano le più torbide strade newyorkesi con un sound claustrofobico, percussivo e molto diretto.
I brani di questo album d'esordio hanno tutti un bassissimo minutaggio e sono caratterizzati da chitarre taglienti, ritmiche ripetitive e un cantato così inquieto che sembra ormai prossima una crisi di nervi. La scuola è quella di culto fine Novanta/primi Duemila di fenomenali band quali Vss e Antioch Arrow, per non parlare addirittura di tutte quelle formazioni che hanno ruotato intorno all'etichetta Gsl. C'è un qualcosa di malato e perverso nella musica degli Zulus, sensazioni ben evidenziate in "Kisses", traccia più lunga del cd e che si rivela come una ballata seduttiva quanto minacciosa.
Differente quanto riuscita produzione per la Aagoo, solitamente dedita a pubblicazioni di natura indie folk con venature psichedeliche.
(12/09/2012)