Alice Russell

To Dust

2013 (Differ-ant)
soul, funk, hip-hop

L’era d’oro del soul e del funk è ora lontana, sommersa da vibrazioni hip-hop, house e drum and bass, così che la vecchia mistura di soul, jazz e r&b, frutto di un’evoluzione della cultura musicale afro-americana, è diventata solo un altro parametro della produzione mainstream. Un'analisi più profonda svelerebbe una realtà più complessa e interessante, ma i riflettori si accendono solo in occasione di album-evento o grosse realtà commerciali.
Il ricco curriculum di Alice Russell (Quantic, Mr Scruff, Nostalgia, De La Soul, David Byrne, Daddy G, Femi Kuti, Lonnie Liston Smith) fa della 37enne inglese una degna erede della tradizione black che Chaka Khan, Minnie Riperton, Etta James, Ruth Brown e Ruby Turner hanno abbandonato nelle mani di una corte più variegata e meno legata alle origini afro-americane.
Amy Winehouse, Eva Cassidy, Joss Stone, Duffy e Gabriella Cilmi rappresentano lo sdoganamento del funky-soul dalla morfologia della black culture, e Alice Russell con “To Dust” si candida come la più autorevole esponente della trasfigurazione del soul al femminile in white woman funky-soul-age.

Il fascino di “Pot Of Gold”, quarto album di Alice Russell, è ancora intatto nonostante il passare di quattro anni di variegate proposte nu-soul, e questo garantisce al nuovo progetto la giusta visibilità critica. In bilico perfetto tra vintage-soul e electro-funk, la musica di Alice Russell possiede tutta la fisicità necessaria e la giusta dose di sensualità romantica che Marvin Gaye celebrò con orgasmi sonori di rara intensità.
Il singolo “Heartbreaker” è una moderna “Walk This Way”: il suo mix di soul, hip-hop, gospel e rock crea un groove irresistibile sul quale cascate di ritmi e riff melodici si susseguono con un'eleganza fisica, che il video spinge verso i confini della provocazione (grazie alla splendida performance di Harry Shearer).

Alice Russell insegue i fasti del suo precedente album, ma senza indugiare nella rilettura del perfect-pop-soul: se “Hard And Strong” è un altro singolo ricco di leggiadre soluzioni funk/orchestrali alla Prince, altrove appaiono strane forme evolutive che meritano attenzione.
“To Dust”, pur animata da una linea melodica da film noir, scorre su una linea ritmica che sembra figlia di “She’s Lost Control” dei Joy Division, mentre “Citizens” insegue suggestioni psichedeliche alla Norman Whitfield; tutto rende l'album un lavoro vibrante e fisico, ma anche dotato della necessaria ambizione per andare oltre lo steccato della musica da classifica.

La carenza di personalità affligge generalmente le coriste e le back-vocalist: un difetto che non tormenta però Alice Russell, poco affascinata da una potenziale collaborazione con il guru David Guetta e più attratta dalle strategie oblique dei Flying Lotus o dalla mistura esplosiva di Chicago-house, dubstep e r&b di Aaron Jerome (meglio noto come SBTRKT).
Lo scioglilingua alfabetico e swingante di “A To Z” e l’ardimentoso jazz-soul pulsante di “Let’s Go (Breakdown)" convivono con pagine più convenzionali, che conservano mood e fascino (“Twin Peaks”) e strappano il velo al funk moderno, svelandone tutte le vibrazioni più recondite e incrociando pulsioni elettroniche, che sembrano sgorgare dalle pagine più emotive dei Kraftwerk (“For A While”).

“To Dust” non è solo un eccellente album di funk-soul, ma un progetto capace di traghettare una tradizione verso nuove soluzioni sonore: la speranza è che Alice Russell trovi il coraggio necessario per esprimere tutto il potenziale innovativo che, a tratti, resta celato dietro la magniloquenza delle quattordici tracce.

15/02/2013

Tracklist

  1. A To Z
  2. Heartbreaker Pt.2
  3. For A While
  4. Heartbreaker
  5. I Loved You Interlude
  6. Hard And Strong
  7. To Dust
  8. I Loved You
  9. Twin Peaks
  10. Heartbreaker Interlude
  11. Let Go (Breakdown)
  12. Drinking Song Interlude
  13. Citizens
  14. Different (bonus track)

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