Da anni sulla cresta dell’onda come interpreti freak dell’Americana, negli ultimi lavori i Blitzen Trapper si sono in realtà mossi verso una rappresentazione caricaturale e ambigua del country-rock più tamarro anni 70, in una specie di pop art delle praterie che trova in “VII” un’ulteriore conferma.
Le composizioni di Earley da tempo stentano su quel groove risaputo e staccato, quelle melodie vagamente infantili e bidimensionali, che costituiscono il canovaccio su cui impostare le sue narrazioni logorroicamente vivaci.
Le novità – soprattutto quelle non richieste – non mancano neanche in “VII”: l’hip-hop redneck di “Oregon Geography” e il big beat al banjo di “Neck Tatts, Cadillacs”, il soul Motown di “Faces Of You”.
Ma rimane comunque difficile mantenere alto l’interesse.
27/09/2013