Ensemble Pearl è un supergruppo di recentissima formazione, nato dall’unione dei talenti di Stephen O’Malley - chitarrista e mente dei Sunn O))) -, del batterista della più rumorosa live band del pianeta terra, Atsuo dei giapponesi “sludge-metal” Boris, di Michio Kurihara dei Ghost e di William Herzog (per nulla imparentato con il famoso regista Werner).
L’omonimo debut album, dato alle stampe per la Drag City, riesce per fortuna a discostarsi dagli stilemi tipici dei loro gruppi madre, proponendo un’affascinante (seppur ancora ad un livello embrionale) miscela di post-rock sperimentale. Immagino che gran parte del lavoro compositivo sia dovuto alle menti di O’Malley e di Kurihara, che di sicuro hanno impresso le loro idee nelle ardite partiture di “Sexy Angle” e di “Ghost Parade”, dove dei rintocchi funerei si fondono a dei paesaggi evocativi e immaginari tipici degli Scenic.
Altrettanto riuscite sono le magiche atmosfere di “Island Epiphany”, in bilico tra il post-rock mistico dei Cerberus Shoal e la psichedelia più rarefatta. La stasi ambientale alla Harold Budd di “Wray”, i drones puri di “Giant” e la (non) melodia circolare di “Painting On a Corpse” completano la loro tavolozza stilistica. Il violinista Eyvind Kang (proveniente dagli ambienti d’avanguardia di Seattle e che ogni tanto bazzica i luoghi della Tzadik) è presente in qualità di ospite aggiunto.
Le idee non mancano e le premesse sono buone. Aspettiamoli a una riprova per la conferma definitiva sulla reale bontà della loro musica.
27/03/2013