È difficile capire se la musica di Heirlooms Of August, sostanzialmente lo pseudonimo di Jerry Vessel, bassista da sempre di Mark Kozelek, sia afflitta da un pregiudizio o da un (post)giudizio. Ipodermicamente, potresti scambiarla per una delle ultime espressioni del capomastro, anche nella sua evoluzione dal primo al secondo disco: l’emozionalità scarna, la fascinazione per ambientazioni latine, sia nei testi (“Mariachi Music On Valentine’s Day”) che nella musica (“Antonio de Torres”), la voce, che si fa sempre più dolce e triste e pensierosa, come di una mente sconvolta dal suo modo di trasfigurare costantemente le normali vicende quotidiane.
Gotiche ruminazioni cameristiche, ora gravi (“Cleopatra Eyeliner”), ora più alate (“Cello Song No.3”); docili quadretti tradizionali (la title track, “Annabelle”); tutto condotto con cura e passione – come solo nelle migliori copie d’autore.
Non è possibile cancellare l’impressione, infatti, dell’operazione di normalizzazione della musica di Kozelek, sulla quale Vessel può vantare una parte (grande o piccola che sia) di paternità. Questo, però, non gli può permettere di per sè di presentarsi in modo convincente in veste solista.
Anche a “Down At The 5-Star” manca sempre la zampata finale, il coraggio, l’ispirazione, gli arnesi necessari ad andare oltre l’esperienza, illustre o no che sia, maturata negli anni. Per questo la sensazione dominante, al termine dell’ascolto del disco, è l’insoddisfazione.
25/07/2013