Math and Physics Club

Our Hearts Beat Out Loud

2013 (Matinče Recordings)
indie-pop
7

I Math and Physics Club, vincitori con largo distacco al concorso per la successione dei Lucksmiths, sono stati la puntuale e periodica manifestazione dello spirito pop più soave dell'ultimo decennio. Lo confermano ora a tre anni dall'ultimo disco (uscito sempre sulla californiana Matineé) con un nuovo lavoro che testimonia gli eccelsi risultati raggiunti nei precedenti album: la perfetta sinergia tra strumenti e voce, il talento melodico da primi della classe, la naturalezza con la quale lasciano fiorire senza sforzo i loro gioielli pop sottolineando di canzone in canzone come il loro Club (tratto da una scena di "The Breakfast Club") abbia da tempo trovato la difficile formula matematica della perfect pop song.

In "Our Hearts Beat Out Loud", registrato a Olympia, i cinque di Seattle hanno cercato di ripercorrere i passi dei primi Ep, provando in qualche modo a conservarne intatta la magia; il risultato è un insieme armonioso e rotondo di canzoni divise tra una nostalgia mai troppo pungente e la dolcezza pressoché assoluta di cui è a volte capace l'indie-pop. Dal sophomore è cambiato molto. Non i sapori, che continuano a essere quelli di un autunno (di tutti gli autunni) dell'era d'oro del guitar-pop, non i colori tenui dell'indie-pop stagionale, ma la semplice qualità delle canzoni, che all'interno del precipuo format canzoncina confezionano sensazioni autentiche, spogliandosi dell'anonimato rischioso in cui si potrebbe incappare e colorandosi di tinte tenui e dolcissime in un lavoro di sintesi che fa tesoro di tutte le precedenti esperienze del terzetto.

Più delicato e forse sovversivo quando Charles Bart canta della volta in cui si è ubriacato con del vino rosso, "Our Hearts Beat Out Load" è ancora a tutti gli effetti un album dei Math and Physics Club da cima a fondo. Dalla chitarra solista pennellata dell'opener "We Won't Keep Secrets", ai tocchi vagamente Housemartins della più upbeat "Long Drag". E se il titolo di "I Know it's Over" potrebbe evocare gli Smiths, non lo è poi nella pratica perché il brano si sveglia con un'armonica da country-story che i Man From Delmonte avrebbero di certo apprezzato. "Thank God I Met You" si dipana con un delicato accenno di Americana in stile Billy Bragg, ma il dolce scorrere dei carillon melodici si stabilisce comunque sulle coordinate più cantautorali dell'indie-pop.

I Math and Phsysics Club colgono nuovamente nel segno: cuciono con meticolosa precisione le loro sequenze di ricami, creando maglioni di lana che non possono far altro che scaldare il cuore ("Thank God I Met You", "That's What Love Is", "We're Not Lost" sono tanto dolci quanto irresistibili), e alla fine di ogni canzone ricominciano da capo, con le stesse modalità. Manca il colpo di genio, quello che trasforma il dondolamento di anche in brividi lungo la schiena, ma come capita a tutti i dischi fatti con intelligenza e garbo, "Our Hearts Beat Out Loud" parte da una generica e iniziale familiarità per proporre un più profondo apprezzamento dei dettagli, dalle variazioni armoniche agli incisi nascosti, ma è capace di crescere sotto traccia, sotto al maglione, dove alla fine (non si direbbe) i nostri cuori battono rumorosamente.

07/01/2014

Tracklist

  1. We Won't Keep Secrets
  2. Tied To A Stone
  3. We're Not Lost
  4. Long Drag
  5. My Crooked Arms
  6. We Didn't Run From Anyone
  7. I Know It's Over
  8. Thank God I Met You
  9. That's What Love Is
  10. Road Carry Me Home




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