Ma ne è passata poi di acqua sotto i ponti e i SLGTM hanno saputo di album in album reinventarsi fino a scoprire quel power-pop angolare nell'ultimo "Fill Up the Room" (2007). Ora, a sei anni di distanza, tornano con questo "One Kiss Ends It All" che rimescola nuovamente tutte le carte messe sul piatto. Thomas abbandona il cantato per affidarlo a tre voce femminili: Betty Barnes (già sui primi lavori), Carol Catherine e Amber Fellows, per un collage pop assolutamente fresco e dinamico. Liquidare i SLGTM come un gruppo di ignote sciacquette a metà strada tra ambizioni sixties e la dura realtà di un pop annacquato sarebbe piuttosto pretestuoso, rimarrete travolti da qualcosa di incomprensibile già alla seconda traccia, "Invisible Friends", semplicissima follia accesa dal riff di piano e dl carillon, una melodia perfetta per tenere incollato l'ascoltatore.
E poi tocca entrare nell'irragionevole ordine di idee che i ragazzi (tutto merito di Thomas) si comportano come se in sala mixaggio ci fosse Phil Spector, con un'aderenza ai Sixties rispecchiata da un vastissimo campionario di suoni vintage: persino il suono delle chitarre è attutito da una patina di polvere ("Empty Beach", "Negative Space"). Un suono levigato e trascinato da nostalgici waltzer folk-pop da cartolina su jingle-jangle appena accennati ("The Everpresent New Times Condition", "Are You Kissing Anyone?") echi di Stax ("Break In"), sprazzi di cantautorato coccolato da fiati ("Johnny") e scoppiettanti assoli di sax ("Polar Bear"), il tutto osservato dal pertugio di qualche amore estivo.
I dodici pezzi di "One Kiss Ends It All" si propongono come altrettanti credibili inni di stagione, sormontati da "Sunglasses" un mix di chitarre caldissime alla ricerca della felicità. Tutte istantanee a tinte seppia di un ensemble adorabile, che sebbene non convinca in modo omogeneo (a volte va fuori fuoco) regala nuovamente una manciata di pop song asciugate sotto il solleone.
(28/08/2013)