Un irriconoscibile (si fa per dire) Louis Jones, non più timido strimpellatore ma, ora, rocker sensuale, dà alle stampe un secondo disco, “Sob Story”, sotto il più ampio cartello Wichita, avvalendosi dell’apporto di nuove comparse (Chet “JR” White dei Girls) e dichiarando una passione recondita per la rockstar gallese Dave Edmunds.
“Sob Story” si lambicca con gusto tra power-pop anni 70 (l’Elvis Costello di “A Heartbeat Behind”) e più chiari motivi brit (l’atmosfera da pub di “Karaoke”), in una generale conversione “rock” dopo l’esordio dai toni più scarni, un’uscita da Captured Tracks insomma.
Forse non piacerà a tutti i suoi più giovani fan tutto ciò, per di più dopo un paio di languide ballate country come “Friend Zone” e la title track e un classic rock come quello di “Keep Your Magic Out Of My House”; Jones però fa abbastanza per rifuggire il convenzionale, con subdoli brani tirati, ma in minore, come “Milky Way”.
Album del tutto godibile, ma forse Louis Jones deve ancora sparare le cartucce migliori. O così si vuol credere.
11/06/2013