Suez

Illusion Of Growth

2013 (Seahorse / Audioglobe)
post-punk

In questi tempi di precariato lavorativo e incertezza sociale, sia la generazione perduta (come l'ha definita Mario Monti) dei trentenni-quarantenni, sia quella più giovane anagraficamente incontrano forti difficoltà a crescere. Le scarse disponibilità economiche non permettono di poter condurre una vita propria all'infuori della famiglia d'origine o di poter avere una vita serena senza il costante pensiero di spese e bollette. Questo disagio si accanisce poi anche sulle relazioni private che sovente si trovano costrette a naufragare per le costanti tensioni che necessariamente nascono anche all'interno della coppia, facendo così ripartire ciascuno da capo con tanti cocci da rimettere insieme.

A riflettere su questi aspetti intimi e sociali sono i cesenati Suez, che esprimono in questo album tutta l'insoddisfazione di questi tempi. “Illusion Of Growth” è il secondo lavoro del quartetto romagnolo ed è un disco di una bellezza esaltante, una perla rara che si distingue dalla massa delle produzioni contemporanee. La bravura della band sta nello scrivere canzoni che si muovono in bilico tra post-punk ed echi di folk scuro, facendo emergere, anche attraverso arrangiamenti calibrati, elementi di poesia, tensione, rassegnazione e rabbia.

Le nove tracce sono aperte dalla struggente “10.000 Years”, una ballata che ricorda gli Arab Strap di “Philophobia” con il cantato di Luigi Battaglia assai dimesso. Ma già dalla successiva “Bloop” il suo approccio canoro si infuoca, ed eccolo allora interpretare il brano con un'enfasi più accentuata assimilabile alle gesta di Kirk Brandon dei Theatre Of Hate e Spear Of Destiny ma anche a Karl Blake degli Shock Headed Peters e Lemon Kittens.
Su queste interpretazioni così appassionate si agganciano le atmosfere sonore del resto del gruppo, che creano ulteriore tensione con crescendo sempre più avvolgenti, partendo da una struttura ciclica che ha comunque un suo gusto melodico anche nella reiterazione dei temi.

“Chains” è un altro episodio che aggancia il cuore con il suo acuminato amo e lo porta via, “Boys Must Cry” è il pezzo pop, sempre sui generis, che mantiene ugualmente la sua insofferenza. “Head Bang” è la composizione rumorista dove l'effettistica crea una muro di suono portentoso.
La conclusiva “Anything” è un'altra ballata con il piano protagonista e Alessandra Reggiani ospite vocale, che duetta insieme a Battaglia per un finale perfetto.

I Suez sanno raccontare di un'epoca e delle persone che la vivono con una sensibilità artistica non comune. E “Illusion Of Growth” trova posto tra le più belle uscite discografiche di questo 2013 italiano e non solo.

24/04/2013

Tracklist

  1. 10.000 Years
  2. Bloop
  3. Boys Must Cry
  4. Chains
  5. Lighthouse
  6. Once You
  7. Things Don't Change
  8. Head Bang
  9. Anything

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