L’esordio dei quattro ragazzi di Devon aveva rianimato gli entusiasti del punk-hardcore-pop, sicuri di trovare nella loro musica le migliori intuizioni dei Black Flag e dei Clash appena temperate da una attitudine pop. Gradevole e rinfrescante “This Is The Computers” non riusciva ad emergere nella infinita produzione di genere, ma il gruppo mostrava buone credenziali da sviluppare e potenziare.
“Love Triangles Hates Squares” è l’occasione per il gruppo di confermare le buone impressioni dei suoi live-act, introducendo rockabilly e soul. Rinunciando a molte delle limitazioni indotte dal produttore John Reis per l’esordio, il gruppo con l’aiuto di Mark Neil riesce a liberare l’energia implicita nel suo sound, sottolineando una maggiore versatilità vocale e una più swingante struttura sonora.
Non rivoluzioneranno lo stato della musica, i The Computers , ma l’onestà della loro proposta garantisce al nuovo album “Love Triangles Hate Squares” più di un ascolto distratto e superficiale, grazie anche a una scrittura più matura e variegata.
“Bring Me The Head Of A Hipster” affina il taglio punk combinandolo con il rockabilly e affilando il ritmo nella più rovente e decisa “Disco Sucks”. La variante soul si insinua trasfigurando molte delle intenzioni originali del gruppo, e a volte il suono diventa più pop-mod citando Jo-Boxers e Squeeze (“Mr Saturday Night”) e i Dexys (“Call On You”), ma la band è più convincente quanto osa spezzare i confini tirando fuori buone intuizioni come la costelliana “C.R.U.E.L”.
Buoni spunti ritmici e un brio tutto rock’n’roll animano la title track “Love Triangles Hate Squares”, una furia che esplode in “Selina Chinese” con basso e tastiere che citano tutte le migliori intuizioni del genere, lasciando a “Point Of Interest” e “Single Beds” il rinnovo del lato più soft della loro musica.
Il secondo album dei The Computers conferma le migliori attitudini della band e convince più dell’esordio, ma restano evidenti i limiti del songwriting, sempre piacevole ma mai capace di graffiare. I quattro ragazzi inglesi potranno sempre contare su un seguito fedele e soddisfatto, ma sperare in qualcosa di più è non solo impossibile ma anche inutile, music for fun.
07/08/2013