The Pale Faces

Gee, Baby, I'm Mighty Blue for You

2013 (Goodtime Recordings)
(ritualistic) garage noise-pop

Sulla loro pagina Facebook presentano la loro musica con un intrigante “garage pop for your soul”. Poi, ascolti questo loro disco d’esordio e ti accorgi che, sì, l’attitudine è quella e che l’anima è ben disposta a farsi coccolare da questi otto brani, anche se qualcosa sfugge, qualcosa di enigmatico.
E “Ocean Wide”, brano numero uno, è sicuramente un buon indizio per indagare a fondo questa ambiguità di fondo, questo gioco chiaroscurale che sembra essere alla base della poetica The Pale Faces.

La voce di Janice assomiglia, infatti, a quella di una sacerdotessa un po’ malconcia (diciamo una Zola Jesus meno ieratica), mentre gli strumenti barcollano sghembi e sfatti. Quanto alla scorza garage-pop, basta poco per rendersi conto che la stessa carica trascinante di “No More Kisses” è particolarmente sinistra, forse perché tutte le felicità di questo mondo sono essenzialmente insediate dal dubbio.
Con l’organo che svisa qua e là a dar man forte anche alle pulsazioni Silver Apples di “Any Day Now”, i tre di Leicester mostrano di avere una discreta dose di personalità, anche quando imbastiscono trame più visionarie ed evocative (“This Cannot Be The End”, la più sofferta “Torture”). L’impianto lo-fi contribuisce a donare un retrogusto selvatico all’operazione, completando un quadro stuzzicante.

26/02/2013

Tracklist

  1. Ocean Wide
  2. No More Kisses
  3. Any Day Now
  4. The First To Go
  5. This Cannot Be The End
  6. Torture
  7. Here Comes My Man
  8. The Fate Of Isabel

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