Non una semplice antologia, ma un organico insieme di musica trip-hop ispirata alla magia della tecnologia pre-digitale, “Drum Machines & Vhs Dreams” raccoglie dieci anni di produzione di Andy Turner collegati alla sua vecchia passione per film horror dei primi anni 70 e 80 conservati gelosamente su nastri Vhs, una colonna sonora perfetta per un immaginario film di Quentin Tarantino.
Andy è sempre stato abile nel riesumare tecnologia vintage, infiltrando spoken voice (perfino un’intervista con Bobby Womack) tra briciole di soul, jazz e hip-hop mescolandoli ad arte con ritmi sensuali e vorticose scorribande urbane, dando forma a originali pagine di dance music dagli infiniti confini cinematici (“Original Stuntman”).
La capacità del ragazzo di Manchester di estrarre tanta forza lirica e funky da un computer amiga (“Just Passin’ Through”) o da una corale sinfonica (“Demonique” ispirata ai film di John Carpenter) è sempre entusiasmante, la sua abilità di incrociare hip-hop con una sezione d’archi in “Fall Break”, o di dar vita a uno struggente downtempo nella stupenda “Cold Water Music” (con sample di “Where It’s At” di Jimmy McGriff) lo riconfermano come l’erede naturale di Dj Shadow.
Nonostante l’omogeneità qualitativa delle tracce, alcuni episodi si elevano sul resto: l’intro di fiati e la festa di break beat di “Underground Crown Holder”, l’acid jazz da 12” di “Phantasm” e le suggestioni da pulp movie di “Walking Home Through The Park” vibrano insieme a piacevoli scampoli di soul e hip-hop con una profondità desueta.
“Drum Machines & Vhs Dreams” è uno strumento utile per riscoprire Aim, nell’attesa che gli sviluppi futuri che vengono anticipati dal remix di AG di “True To Hip-Hop” siano pronti a soddisfare la vostra sete di ritmo.
02/08/2014