A Modern Way To Die

Pulse And Treatment

2014 (Seahorse)
new wave, techno-rock

Il terzetto catanese degli A Modern Way To Die nasce dalle ceneri degli Old Noise Order, Cristian Battiato e Santo Trombetta, cui ora si aggiunge Patrick Guerrera alla voce, e debutta a pieno titolo con “Pulse And Treatment”, un album imperniato sulle autoflagellazioni dei Joy Division ma filtrate dalla tradizione italiana, Litfiba in primis, e forgiato da una formazione atipica (una delle cose più interessanti del progetto): tre chitarre e tre sintetizzatori, a produrre un muro di suono elettrico ad alta densità, acido ed etereo.

I brani però sembrano più orientati a un ritmo triviale e risaputo, un soft-disco di quarta mano che ne riduce drasticamente l’originalità. “Fall Into The Void”, il remix degli Interpol di “My Own Friend”, gli scimmiottamenti di Suicide e Talking Heads in “Moon In Blue”, le invocazioni di “She Walks” sono tutti simboli della caduca liaison tra ambizioso e spartano insita nel disco.

I tre sfruttano i mezzi a disposizione con maggiore suggestione e con alto ritmo piuttosto nella body music cibertronica di “Last Time”, dal canto riverberato e quasi cancellato dagli strati di suono, nella più accattivante industrial-dance di “Flow” e, spingendo ancor di più l’acceleratore, nell’unione tra distorsioni di chitarre e elettronica tempestosa in “Beautiful Words”. Ma è “Misanthropy” il vero tour-de-force che giustifica il progetto, 9 minuti di turbolenze tra chitarre scorticate e interferenze elettroniche in perenne ribollire, quasi a voler sconfiggere il predominio del battito ballabile (anche se alla fine si ristabilizza con nuova forza).

Sulla copertina c’è scritto A Modern Way To Die, bravo Guerrera, ma si deve leggere anche Paolo Messere, il produttore che li ha scoperti col primo demo “Bad News” (2013): gran parte del disco sta nel suo edificio di distorsione con un tracotante, cupo fascino d’inquieta cacofonia. La scrittura delle canzoni, spesso debole o poco caratterizzata, quasi scompare al suo servizio. Primo singolo e video diretto da Andrea Di Gangi: “She Walks”.

20/05/2014

Tracklist

  1. She Walks
  2. Last Time
  3. Moon In Blue
  4. Flow
  5. My Own Friend
  6. Beautiful Words
  7. Misanthropy
  8. Fall Into The Void 

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