I concerti di Ian Boddy e Mark Shreeve sono rari come un’eclissi lunare. In quindici anni di carriera ne hanno suonati solamente cinque, compreso quello di Oirschot immortalato su “Umbra”. Eppure la sintonia tra i due musicisti è fenomenale: già sui quattordici minuti dell’introduttiva "Arcadia" il moog di Shreeve scivola tra i tappeti intarsiati da Boddy creando improvvise aperture su spazi sconfinati; “Proxima Obscuro” cita i padri della Berlin School, Tangerine Dream e Klaus Schulze, in tredici minuti di scure ambientazioni space; “Panthera” è ancora più cupa e gotica, con la melodia a inseguire i fantasmi di chissà quale universo.
Tutti e sei i brani superano i dieci minuti di durata andando a riempire quasi tutto lo spazio disponibile del cd. Nella post-produzione curata da Shreeve sono stati lasciati alcuni interventi del pubblico per rendere l’immersione nella dimensione del concerto ancora più suggestiva.
(26/08/2014)