Da più di dieci anni Pascal Hector tiene in piedi il collettivo Datashock, un gruppo di musicisti innamorati delle forme più liquide del rock, dalla psichedelia all'improvvisazione freeform.
Dopo più di una dozzina di album, il doppio vinile “Keine Oase In Sicht” appare come una summa dell'arte multicolore dei tedeschi: il primo dei due vinili è segnato da atmosfere rarefatte e lisergiche, con richiami ai grandi della psichedelia tedesca, dai Tangerine Dream ai Popol Vuh; il secondo disco è più movimentato e i musicisti sono liberi di seguire traiettorie multidimensionali, inseguendo gli spettri di Amon Duul e Grateful Dead.
La prima traccia dell'album, “Mudschahidin Der Liebe”, parte lentamente come un'oscura preghiera pagana e dopo dieci minuti esplode in un blues psichedelico degno dei più liquidi Spiritualized.
Le seguenti “Keine Oase In Sicht” e “Verschleierte Helm Des Pharaooze” mettono in luce l'approccio acustico e sciamanico dei Datashock, come fossero una tribù di beduini del deserto in attesa di partire per un viaggio stellare.
Il lato B si chiude con la più muscolosa “Aus Der Spirituellen Sphäre” che anticipa in qualche modo il contenuto del secondo disco. La fumosa “Fanta Morgana” è l'introduzione al delirio free di “Ekstase Der Wahrheit”, prima che una vibrazione funk si impossessi della groovadelica “Her Mit Dem Kelch, (Das) Hier”.
Gran finale tra le dune di “Desert Lustgerte, Goldnougat Gobi” e le rotte spaziali di “Vor Den Toren Von Gewas”.
09/07/2014