E potremmo aver detto tutto, in effetti, perché diciassette minuti sono poco più di un quarto d'ora e lo streaming integrale accompagnato da videoclip richiede a gran voce l'ascolto. Un mantra sognante che attraversa più stati, dalla trance iniziale a suon di droni di chitarra reiterati su cui si inseriscono sussurri vocali, passando per i segni di vita dei piatti e dei grumi sintetici che affiorano lentamente verso la metà, crescendo progressivamente fino a spegnersi di colpo. I minuti finali ipotizzano una seconda scalata che in realtà non avviene, un bagliore che non diviene mai luce effettiva. Il paradigma desolante di una giornata normale, ciclica nel suo riproporre sotto forme diverse i medesimi stimoli e le medesime sensazioni. Un concentrato dell'ordinario in un numero, il 17, che nella cultura popolare ha da sempre significati extra-ordinari. Gioiellino.
(16/06/2014)