Keiko Higuchi/ Cris X

Melt

2014 (Musik Atlach)
impro, noise, sperimentale

Perfino gli alieni sanno che i torinesi sono degli orsi assai pigri, ciononostante, alla fine, coi loro tempi, i desideri li portano sempre a termine. In ritardissimo, dunque, tentiamo di abbozzare uno dei soliti articoli senza senso. Poiché non richiede molto sforzo, anziché distrarmi prendendo appunti e poi trascriverli sul brogliaccio delle cause perse, preferisco (come tutti) afferrare le cuffie, adagiarmi sul divano, regolare il volume secondo la tipologia d’ascolto e, infine, premere il tasto play dello stereo: perché scrivere di musica è difficile e complicato, ma soprattutto è un dono che non ho ancora ricevuto.

“Melt” è un disco uscito a marzo per l’etichetta gestita da quella graziosa e inquieta creatura di Sachiko, che ha curato anche il monocromatico artwork. Gli artefici di questa fusione sono la giapponese Keiko Higuchi e l’italiano Cristiano Luciani alias Cris X che, fra un’installazione sonora e l’altra, saltella come se niente fosse da Roma al Giappone, fermandosi ogni tanto a Berlino, dove peraltro ha la propria sede ufficiale. Nasce da una registrazione improvvisata del 2010, e poi aggiustata, smussata e corretta lo scorso anno attraverso performance dal vivo nel paese del Sol Levante. Eviterò di argomentare affrontando solite questioni culturali fra i due popoli o visioni sonore distinte, anche perché non le conosco; tornano favorevoli, invece, il titolo e l’immagine della copertina. Quelle fiamme e la piccola fornace riportano in mente vecchi studi di tecnologia industriale e metallurgia, perciò da una più che probabile unione d’idee, arriva brutalmente una fonderia e una fusione di lega metallica super-speciale. L’elettronica e i mai nocivi dosaggi di field-recordings rappresentano la matrice, in altre parole l’elemento di base, che non è assolutamente il ferro, poiché troppo comune. Qui sono evidenti chiare tracce di metalli più nobili, qualcosa di più corposo e che duri nel tempo. Avrei voluto scrivere adamantio o criptonite, ma ci limitiamo al titanio.

Gli altri metalli che compongono la lega, quelli che comunemente si chiamano alliganti - da non intendere come scorie, imperfezioni o impurità - derivano dalla voce tenebrosa e dalle possenti e malinconiche note di pianoforte di Keiko Higuchi. “Melt” è una lega argentana sperimentale, simile a quelle che solitamente sono usate per coniare le monete, quindi qualcosa di valore e dal peso specifico elevato. Ha prima subito un bizzarro trattamento termico di tempra e poi uno di normalizzazione, assumendo così, caratteristiche meccaniche di solidità (Cris X) e di fragilità e distensione (Keiko Higuchi). La marcia funebre/post-industrial della traccia titolo nel finale chiude il processo fusorio, lasciando intendere che (forse) non ci sarà un seguito.

Keiko Higuchi aveva già sorpreso lo scorso anno con “Ephemeral As Petals” (Utech Records) e Cris X - visto le passate collaborazioni con KK Null, Merzbow e Maurizio Bianchi – non è un principiante. Un album notevole per un delicato ascolto. Tra i migliori di quest'anno.

24/08/2014

Tracklist

  1. Ceaseless / Do You Care?
  2. Sister / You Left Me So Insane
  3. In Obscurity
  4. Tell Me What You Got To Say
  5. Melt

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