Lacuna Coil

Broken Crown Halo

2014 (Century Media)
pop-metal
4.5

Quello dei Lacuna Coil per chi scrive resta un caso misterioso, di quelli su cui si è provato a dare varie interpretazioni senza trovarne una davvero soddisfacente. Avete presente quegli artisti che sembrano divertirsi a prendere in giro se stessi? Di quelli che lo senti che avrebbero il potenziale per diventare dei grandi, magari non le idee per scrivere il loro nome nella storia, ma il talento per farsi ricordare con orgoglio, quello sì che ce l'avrebbero. E invece un bel giorno scoprono cosa significa avere un video (e a catena anche più d'uno, col ripescaggio di quelli vecchi che non s'era filato nessuno) su Mtv, un video peraltro di una cover (bella) di un capolavoro. Si montano la testa e buttano tutto via, compresa la breccia perché di colpo i loro pezzi perdono calore, intensità e potenza, e nel frattempo le chitarre metallare smettono di interessare il mainstream.

Questa è la storia in breve dei Lacuna Coil, che di cose avrebbero potuto farne parecchie: cambiare direzione mirando magari verso lidi più intensi, non farsi tentare e proseguire nel loro fare fra il miglior gothic-metal mai udito in Italia, lasciarsi cadere nell'agio ma mantenendo il livello elevato di “Karmacode”, vendere anima e corpo alle classifiche sfornando hit appiccicose con le chitarre ridotte a stereotipo... E invece, nulla di tutto questo. Da “Shallow Life” in poi stiamo assistendo a un suicidio creativo, artistico, sonoro e commerciale. Perché un disco come gli ultimi tre a firma del sestetto milanese è un disco che non può piacere a nessuno: melodie inconsistenti e incapaci di entrare in testa, atmosfera piatta e da compitino “perché si deve”, arrangiamenti plastici che un software farebbe meglio, chitarre mozzate e il tipico abuso dello scream di circostanza.

Il quadretto è impietoso e l'elemento che provoca ancor più disappunto in chi, come il sottoscritto, ha sempre "creduto" in Cristina Scabbia e compagni, è la presenza di una serie di spunti che stanno a dimostrare che i Lacuna Coil non sono morti né hanno disimparato a fare musica. Già, perché “I Forgive (But I Won't Forget You)” il piglio giusto ce l'avrebbe anche, se non lo insozzasse un ritornello che sembra appiccicato lì tanto per uniformità, incapace di comunicare qualcosa. E ancora la provocante “Cybersleep”, per quanto rientri nell'autocitazionismo puro, avrebbe potuto risaltare in ben altra maniera se non fosse stata invasa da una coltre d'archi senza un perché. Per non parlare della conclusione di “One Cold Day”, unico episodio a salvarsi in corner premendo su un velato psicodramma che è tanto effetto e poca sostanza, ma che nell'insieme riesce addirittura a brillare.

Il resto è un disastro senza capo né coda, ben annunciato dagli irritanti sussurri elettronici che introducono l'apertura ottusa di “Nothing Stands In Our Way” e si ripetono nell'ancor più imbarazzante “Die & Rise”, concentrato di tutti i peggiori luoghi comuni attorno al versante tamarro del pop-metal. Per non parlare di “Infection” che fa leva su quei suoni per cui gli adolescenti europei impazzivano fino a cinque-sei anni fa, ma che oggi non trovano breccia se non fra la minoranza a cui “piace il metal”, ma quello facile. “Zombies”, “Victims” e “I Burn In You” potrebbero essere la stessa identica canzone eseguita con effetti di chitarra differenti e testi e parti vocali rispettivamente modificati e scambiate. Lo stesso dicasi per “Hostage To The Life” e “In The End I Feel Alive”, guidate di nuovo da virgole sintetiche senz'anima.

Vedere autolesionarsi una band a cui si è voluto (e in fondo si vuole ancora) parecchio bene è delusione che trapassa la sfera strettamente professionale, già spesso difficile da scindere da quella personale-passionale. Assistere a tutto questo senza nemmeno la magra consolazione di un riscontro commerciale che possa “appagarli” come esseri umani è fatto ancora più frustrante. E dopo tre album sulla stessa lunghezza d'onda, la speranza di un colpo di coda appare sempre di più pura utopia.

05/05/2014

Tracklist

  1. Nothing Stands In Our Way
  2. Zombies
  3. Hostages To The Light
  4. Victims
  5. Die & Rise
  6. I Forgive (But I Won't Forget You)
  7. Cybersleep
  8. Infection
  9. I Burn In You
  10. In The End I Feel Alive
  11. One Cold Day


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