Matt Kivel

Days Of Being Wild

2014 (Woodsist)
alt-folk, psych-folk-pop

Bisogna naturalmente intendere in senso molto lato il trascorrere “giorni pazzi” col nuovo disco di Matt Kivel, che con la sua musica fatta di suoni annacquati e di impressioni volatili approda alla Woodsist, a cui dedica giustamente il suo onirico falsetto.
Un po’ meno legato alle ascendenze pop Real Estate del suo “Double Exposure”, “Days Of Being Wild” presenta invece un’anima più folk, interpretato attraverso la consueta coltre da cameretta del cantautore americano (“Only With The Wine”).

Si passa così da una versione stralunata del cantautorato di Buckley e Richard Buckner (“A Couple Of Hours”, “Insignificance”), a sparute escursioni nel groove strascicato dei Ducktails di “End Of Adventure”, che prendono accenti beach-soul nella disimpegnata “You And I Only”.
Ed è nell’elegante “Underwater” che si raggiunge l’apice del disco, sorta di cimento Vernon-iano col pop anni 70, con un riuscito e raro trasporto emotivo che ricorda gli ultimi Antlers.

Insomma, nonostante l’abito sonoro che rimanda all’inconfondibile impronta estetica di Matt Kivel, di materiale ce n’è, ed è anche presentato con un certo focus di scrittura e di arrangiamento. Rimangono solo da superare i limiti empatici di una proposta ancora troppo fredda e a tratti, per quanto possibile, concettuale.

15/07/2014

Tracklist

  1. The First Time
  2. Underwater
  3. A Couple Hours
  4. Twins
  5. Insignificance
  6. Little Girls
  7. Open Road
  8. Blonde Boy
  9. Days of Being Wild
  10. Only with the Wine
  11. You and I Only
  12. Dolphins
  13. End of Adventure
  14. Waving Goodbye


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