Parker Millsap

Parker Millsap

2014 (Okrahoma Records)
red dirt music

C’è un vero e proprio movimento culturale e ideologico dietro il secondo album di Parker Millsap, è un’attitudine musicale che, pur non appartenendo a un sol luogo del vasto territorio americano, identifica le sue origini nello stato dell’Oklahoma.
Red Dirt Music vuol dire violare le regole del country mainstream, recuperando le matrici rock’n’roll e infettandole con bluegrass, blues, honky tonk, rock, western swing e briciole di musica messicana, tutto è più autentico e legato alla realtà rurale quasi in antitesi con le vibrazioni psichedeliche di San Francisco e il languore country di Nashville.

Il secondo album del ventenne dell’Oklahoma è un pugno nello stomaco, una sequenza di dieci canzoni straordinarie per scrittura e forza lirica: c’è la poesia di Lyle Lovett, il furore giovanile di Johhny Cash, l’impeto di Pete Molinari, ma anche la voce graffiante di Parker Millsap che rimanda al dimenticato Steve Forbert.
Crudo e viscerale quando mescola honky-tonk e rock’n’roll (“Truck Stop Gospel”), sensuale e lascivo quando incrocia il blues e il soul (“Forgive Me”), il musicista è cresciuto ascoltando inni religiosi e il folk-blues di Ry Cooder, Taj Mahal e John Hiatt, che il padre elettricista gli faceva ascoltare mescolandola con aneddoti ed esperienze di vita,  ed è forse per questo motivo che i suoi testi sono ricchi di riferimenti biblici, ma altresì privi di moralismo e leggermente scettici.

Pochi cedimenti nel secondo album di Millsap: “Disappear” e “When I Leave” procedono nel solco del country-roots  con un’energia contagiosa, mentre il romaticismo di “The Villian” è schietto e onesto, con piccoli acceni di fiati e archi che impreziosiscono il pregevole finger-picking.
C’è l’orgoglio delle origini nel delta-blues di “Land Of The Red Man”, la fragilità dell’infanzia nel delicato e malinconico country di “At The Bar”, e un’inattesa indolenza morale nel rock-blues di “Quite Contrary”, dove gli orrori della Bibbia diventano spunto di riflessione e turbamento. 
I testi di Millsap sono sempre legati alla quotidianità: che sia il vortice compulsivo e devastante delle lotterie e del gioco d’azzardo in “Yosemite” o il rigore religioso di “Old Time Religion”, ma l’autore evita qualsiasi valutazione morale, anzi, mette a confronto mondi etici contrastanti nella gia citata “Truck Stop Gospel”, in un dialogo tra un camionista e una puttana che è il vero capolavoro lirico dell’album.

La vitalità della scena country-alternative sembra inarrestabile, il panorama è sempre più variegato: John Fullbright, Sturgill Simpson, Robert Ellis sono solo alcuni dei nuovi protagonisti di un rinnovamento che procede senza soste, e ora accogliamo anche il giovane Parker Millsap, che nell’affrontare le sue perplessità religiose trova l’unica fonte di certezza e verità nella musica, con un album potente e accattivante.

27/09/2014

Tracklist

  1. Old Time Religion 
  2. Truck Stop Gospel
  3. Forgive Me
  4. The Villian 
  5. Disappear 
  6. Quite Contrary
  7. At The Bar 
  8. When I Leave
  9. Yosemite 
  10. Land Of The Red Man

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