"The Adventures Of Tom The Lion" è il titolo dell'Ep con cui il londinese Tom Visser si era presentato un paio d'anni fa sulla scena inglese, proponendo una formula che dal folk lanciava più di uno sguardo al pop d'autore e lasciando intravedere potenziali grandi doti compositive. Questi due anni, durante i quali Tom si è tenuto "in allenamento" contribuendo alla realizzazione di altri lavori come quelli di Satellites, sono serviti al giovane inglese per mettere a punto "Sleep", il primo Lp pubblicato da Decca Records.
L'album mostra un'evoluzione, in positivo, di quella che è la natura musicale di Tom The Lion, evidenziando come sia possibile coniugare pop e folk senza necessariamente dover aderire a tutto quel filone nu-folk di gran moda al momento. La title track e primo singolo estratto funge da ottimo esempio al riguardo, caratterizzata com'è da un tangibile crescendo emozionale che va sfogandosi nella coralità della composizione. Svariati sono i momenti dove questa sensazione di collettività prende il sopravvento, come “Winter's Wool” e la cinematografica "Ragdoll".
Sempre perfettamente calato nel contesto da lui creato, Tom The Lion risulta abbastanza intelligente da non legarsi a un'unica formula, variando sul tema con estrema naturalezza. La stessa vocalità dell'inglese offre prova di ampia versatilità, passando da momenti lirici ("Oil Man") che tanto ricordano un altro enfant prodige inglese, Sivu, a excursus in un falsetto vagamente boniveriano su beat più ritmati ("Motorcade").
La tavolozza di colori da cui attinge Visser è variegata: si va da momenti di estrema tensione, quasi fedeli a un pattern post-rock ("Silent Partner"), a esplosioni à-la Coldplay prima maniera ("Beholden"), passando attraverso ballate tribali ("November's Beach") impreziosite da eleganti dettagli elettronici. Interessante anche l'utilizzo risplendente della chitarra, sempre in evidenza ma mai arrogantemente protagonista, come nella gradevole midtempo "Heal" o nel crescendo tumultuoso di "Our Beloved Past".
In sintesi, "Sleep" è un esordio in grado di mettere in luce la grande ispirazione del suo autore e che merita di essere ascoltato con particolare attenzione, come ogni piccolo gioiello che si rispetti.
27/02/2014