Tucano

Cold Cold

2014 (Jus De Balles)
synth-pop, techno-rock

Il duo degli OneFuckOne ha proposto nell’unico “We’ll Be Men Once More” un innovativo rimescolamento degli stereotipi synth-pop internazionali. Finita quell’esperienza il vocalist Luca Giommi si ritira a vita privata, mentre il tastierista David Starr prosegue, a nome Tucano, nell’esplorazione della danze electro-primitive dei Suicide nel primo Ep omonimo e in “Homeless Mandingo” (2012), accompagnandole con campioni di voci, e intervallandole con lunghe trance chitarristiche degne di David Pajo (“Kill You”, “Il tuo sogno d’amore non vale un cazzo”, “Tucano Adios”, “Mio zio si fa gli acidi dentro l’armadio”).

Nel secondo “Cold Cold” Starr riduce il formato e lascia andare ad libitum grezze basi ritmiche per concentrarsi sugli esperimenti con la propria voce: il barrito e i rigurgiti free-jazz di “Surprised”, il remix cubista di una preghiera muezzin in “Three Gods” e il sabba demonico in forma di vaudeville di "Time", le urla elettroniche di “Must Be Love” il techno-pop elementare cantato da un automa cibernetico di “Trans Ex Autocontrol”. Sul fronte puramente strumentale spicca il breve vortice di distorsori che chiude “Cold”.

Sono esperimenti fini a se stessi che raramente raggiungono risultati musicali (o anti-musicali), una frammentaria carrellata di spunti monchi e diluiti. Il coraggio nell’impiegare un terribile gelo cacofonico - che sventra l’imbellettata moda del suono neo-analogico - è fuori discussione, però. Prodotto dalla belga Jus De Balles Records, post-prodotto da Mattia Coletti. Edizione limitata su cassetta.

03/04/2014

Tracklist

  1. Cold
  2. Surprised
  3. Three Gods/Buy My Sun
  4. Trans Ex Autocontrol
  5. Cazio
  6. I.d.b.p.
  7. Must Be Love
  8. The Guy:::The Stereo
  9. Feed Your Eyes/Buy My Sun
  10. Time
  11. Cold Cold/Tutaj

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