L’evento tragico che ha accompagnato l’uscita di “Nine Types Of Light”, vale a dire la prematura scomparsa del bassista Gerard Smith, ha avuto come logica ripercussione il netto ripensamento della compagine dei Tv On The Radio. Alla fine, i rimanenti membri decidono di rilanciarsi, ma prendendosela comoda. Stracciato il contratto con la Interscope, si affidano anima e corpo a Dave Sitek, ormai conclamato leader, e alle prodezze del suo studio di registrazione, senza intralci né pressioni.
Il risultato, il loro quinto full-length “Seeds”, è infatti eccessivamente dominato da Sitek al punto da suonare come Phil Spector alle prese con una band-farsa, un po’ come quelle inventate da Kim Fowley. Prova inconfutabile ne è la mimetizzazione psych-pop di “Could You”, di fatto nettamente al di fuori del loro canone. Solo la rapsodia abrasiva di “Winter”, con distorsione a tutto volume, e il boogie a tutta birra di “Lazerray”, fanno ricordare a loro stessi e al pubblico che sono ancora un complesso di musica rock. Un’elegante fusione tra produzione e personalità di gruppo riesce comunque nella lunga “Ride”, non per niente baricentro dell’album, un adagio da camera screziato dall’elettronica che scaturisce un sing-along con pianoforte martellante.
“Careful You”, i nuovi ennesimi soul-pop di “Test Pilot” e una “Love Stained” appena più metafisica, la title track che recupera le loro primissime soundscape per armonie vocali, poi la disco grottesca di “Happy Idiot” e i cori ondeggianti con battimani di “Quartz”: per quanto si sforzi di suonare vario e sofisticato, il resto è stanca routine che scade nell’irritante autoimitazione.
Nonostante l’atmosfera scolpita e ricolma di sofisticazioni, è la prima opera minore del gruppo, o, a scelta, il culmine del vago declino che ha inizio da “Dear Science”. Rimarrà come il tentativo di tenere artificialmente in vita un sound per definizione artificiale. Manca anche il traino: “Happy Idiot”, primo singolo, è la malacopia della potenziale hit.
27/11/2014