Apes On Tapes

Apes On Tapes sono all’inizio un duo di produttori bolognesi, Joe e Shakpa, che nel primo disco “You Open” (2008) si dedicano a un hip-hop digitale: folktronica in “Tree On Fall” e “Limone nel West”, ambient-glitch in “Fishpasta”, e svariate altre modalità di tendenza in quel periodo, pur con classe e atmosfera.
Per il secondo “Foreplays” si aggiunge Dyami, proveniente dagli Appaloosa, e il duo si trasforma in piccola crew per fondare e rifondare un’elettronica da ballo astratta, che attinge sia da uno spesso big-beat, che dal retronuevo hipster, che ovviamente dal dubstep e soulstep.

In “Escape From Primate Island” si entra in territori grime, grazie ai toni da videogame e al rap casuale: l’introduzione di “Leisure Suite Ferries”. Gli altri pezzi rappati che intervallano gli strumentali suonano però più slavati (“At The Speed Of Darkness”, “Cyclic” etc).
Non a caso “Epidermic!”, una delle loro artigianali hit, è niente più che un acchiappante riff elettronico con una base che incalza mutando di continuo. Lo stesso vorrebbe fare il generico meltingpot di basi in “Polaroid&Parkingson’s”, ma quell’andatura vaudeville è al meglio replicata da “Crusadness”, tra campioni orientali e i sovratoni disco-robot del french-touch, e pure superata dalla livida bass music di “Monkey On A Donkey”.

Anticipato da un Ep, “Pitagora’s Bitch” (2014) e dal progetto solista di Joe Antani a nome Fricat (“Asinum Cum Asinum”, 2014), improntato a un Dyami sempre più al centro della scena, anche rapper. Nonostante - o forse proprio a causa di - una sciolta bravura, esemplificata dall’inquieto bozzetto digitale di “Springroll Bros”, una disinvoltura nel campionare pose alla moda e in una confezione che cambia sempre, non è chiara la loro missione, e nemmeno il motivo dell’ascolto. Uno stiloso gingillo per serate alla moda? Si può fare di meglio. Presentato sotto forma di videogioco arcade con i tre membri come personaggi, e il primo singolo “Epidermic!” come colonna sonora.

28/04/2015