Ashley Reaks

Before Koresh

2015 (Self Released /Digital only/Bandcamp) | alt-punk

Apprezzato artista di collage-art presente con le sue opere in molte mostre europee dal 2006, musicista visionario e imprevedibile come pochi, Ashley Reaks con “Before Koresh” giunge al settimo album tra l’indifferenza totale dei media e della stampa alternativa, ed è un peccato perché cresce sempre di più la sensazione di essere al cospetto di uno dei genietti del nostro secolo.
Il termine punk non ha più senso dal lontano 1976, non perché non vi siano musicisti ardimentosi e originali, o perché non resista un pur flebile velleità sovversiva, ma solo perché qualsiasi tentativo di dar senso al termine punk, diventa immediatamente stereotipo di un approccio artistico destinato a fallire prima della sua stessa messa in opera.
Qualcuno starà già gridando il nome dei Sleaford Mods, dimentico che la dimensione sonora scelta dai due pur bravi punk-hip-hopper è comunque un canone preciso entro il quale si muove la pur stimolante proposta musicale.

Ashley Reaks non è un artista punk per un'intrinseca originalità della sua musica o per un canovaccio inedito che finora nessuno aveva osato mettere in piedi, tutt’altro, il prolifico autore e artista inglese, che 49 anni fa lasciò riluttante il grembo materno per assistere indifeso all’avvento della rivolta punk dei Crass e dei Ramones, ha vinto la sua pigrizia e inerzia abbracciando ideologie culturali dadaiste, suonando canzoni dei Ruts e lavorando addirittura come session-man nell’album solista di Mark Owen dei Take That.
Tra deludenti avventure musicali (gli Younger Younger 28′s) e la sempre più preminente attività di collage-art e antipoesia, Reaks ha trovato la chiave di volta-svolta per resuscitare dalla depressione, con una statura artistica in continua evoluzione che scopre in “Before Koresh” una delle sue migliori esemplificazioni.

Punk e naif si fondono in un unico linguaggio creativo, dove c’è la necessità di far crescere l’animo fanciullo per far fluire creatività e fantasie senza alcun limite.
Melodie a volte frenetiche con assoli hard-rock (“Before Koresh”) , scampoli di disco-music a mo’ di groove (“Wearside Jack”), suoni e parole incise al contrario (“Inch Perfect”) e loop elettronici (“Crystal”) si susseguono senza alcuna coesione stilistica o tematica, a volte i brani sembrano lottare tra di loro, alternando l’inconcludente e delizioso minuto  di “Mr Barton And The Squirrels” alla prolissità quasi progressive di “Hyper-Diseasy”, dove Reaks riesce a essere irritante e amabile nello stesso tempo, convogliando una marea di idee intelligenti in un contesto ambizioso e dissonante, che alla fine suona volutamente inutile.

E’ difficile spiegare perché vi piacerà “Before Koresh”, perché il musicista abilmente distrugge qualsiasi spunto nobile (si ascolti la superba costruzione armonica di “The Dustman”) incapsulandolo tra improbabili fughe psych-rock (“Gleaming Cinders”) e superlative provocazioni linguistiche ("voglio ingravidare una celebrità", recita Ashley Reaks in “I Want To Get A Celebrity Pregnant”).
Parole immagini e suoni sono in perenne conflitto nella musica di “Before Koresh”, ed è proprio questa non catalogabile attitudine compositiva la vera forza di Reaks , che non a caso chiude l’album con una delle canzoni più elaborate e bizzarre, ovvero “Hell And Back Again” che costringe l’ascoltatore a prendere una decisione senza appello sulla consistenza della musica dell’artista inglese.
Si tratta alla fine di prendere o lasciare, ma il bello è che non c’è nessuna risposta da dare, perché le affermazioni e le certezze appartengono a una realtà che il musicista tiene abilmente fuori. La verità è che avevamo bisogno del Daevid Allen del punk (soprattutto ora che non c’è più il mitico leader dei Gong) ed è qui dinanzi a noi.

(18/04/2015)

  • Tracklist
  1. Before Koresh 
  2. The Dustman 
  3. Wearside Jack 
  4. Gleaming Cinders 
  5. Crystal (feat Joe Hakim) 
  6. Hyper-Diseasy 
  7. Mr Barton And The Squirrels (feat Kevin Boniface) 
  8. Inch Perfect 
  9. I Want to Get A Celebrity Pregnant (feat Joe Hakim) 
  10. Hell And Back Again


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