Emmanuel Mieville

Ethers

2015 (Baskaru)
field recording, electroacoustic, post-concrète

La lettura del field recording come modalità di attualizzazione espressiva della musique concrète è una prerogativa che caratterizza da tempo la sound art francese. Tanti i nomi che si potrebbero citare - da Eric La Casa, Jean-Luc Guionnet e Lionel Marchetti fino a Cédric Peyronnet ed Eric Cordier - fra coloro che hanno intrapreso la direzione di una de-ambientalizzazione dell'idea di soundscape teorizzata da Schafer e Traux, cercando semmai di isolare e mettere in risalto (concretizzare, appunto) l'espressività più pura della componente sonora, slegandola dal legame con il paesaggio.

Su una via di questo tipo ma aperta in tal senso a compromessi si colloca la ricerca di Emmanuel Mieville, già collaboratore di Cordier e dell'italiano Dante Tanzi, fra i massimi esperti di musica acusmatica e “regista audio” di numerose diffusioni sonore. Proprio sulle possibilità offerte dell'ascolto Mieville rintraccia la chiave di giunzione tra ambiente e suono, rielaborando e trattando le registrazioni in modo tale da costituire un paesaggio specifico, un contesto nuovo, da un lato legato all'origine dei suoni, dall'altro sussistente in maniera autonoma.

“Ethers” è probabilmente il manifesto più lampante di questa concezione: le quattro composizioni che costituiscono l'album sono dimostrazioni significative della forza espressiva dei suoni naturali. Questi sono riproposti integralmente e senza trattamenti (tutt'altro rispetto alla risemantizzazione in funzione poetica tipica dell'ambient elettroacustico), ma estrapolati da un tessuto documentale rigoroso (come in Chris Watson) o da studi circostanziali (si veda l'ultimo Bruce Gilbert) e ricontestualizzati in strutture specifiche ex-novo.

L'esempio più funzionale si trova proprio nell'iniziale “Fertile Drone”, dove cascate d'acqua, ronzii metropolitani, foglie mosse dal vento sostituiscono armoniche e basse frequenze elettroniche in un impianto potenzialmente ambient-drone. Come già qui, ancor più nella straordinaria ed “elettrica” “Watt Station” e nella plumbea fonografia industriale di “Island Ferrysm”, i frutti di alcuni studi su sintetizzatori analogici vanno a fungere da elementi complementari, mentre nell'eccezione elettroacustica di “Sur Le Pont” è proprio una sinewave ad assumere il ruolo di voce narrante.

Alla richiesta di scelta tra “ambiente sonoro” inscindibile e “suoni dell'ambiente” che prescindano dalla caratterizzazione di quest'ultimo, Mieville propende dunque per una ri-generazione di un ambiente altro a partire dai suoni. Una “via di mezzo” che offre un'ennesima prova del potenziale formidabile proprio dei suoni organici.
Per una piena fruizione è necessario l'ascolto in cuffia o con un sistema di diffusione il più sofisticato possibile.

02/01/2016

Tracklist

  1. Fertile Drone
  2. Sur Le Pont
  3. Watt Station
  4. Island Ferrysm