It Hugs Back

Slow Wave

2015 (Safe & SOund)
indie, pop

Matthew Simms è noto per aver preso il posto di Bruce Gilbert nei Wire dal 2011. Meno notoria è invece la sua carriera con la band degli It Hugs Back, fondata insieme a Paul Michael e giunta con “Slow Wave” al quarto album.
La versatilità di Simms non ha sempre giovato al gruppo, gli echi di Smiths, Galaxie 500 e Stereolab hanno messo in ombra la pur buona scrittura dei precedenti album, una identità non troppo ben definita ha eluso molto del loro potenziale, ma i più strenui fan potranno finalmente gioire della loro attesa e fiducia.

Il quartetto del Kent in nove anni di carriera ha edificato pian piano il suo stile, passo dopo passo anche la scrittura si è fatta più solida e sicura, e con “Slow Wave” Simms ha trovato il giusto equilibrio, con un sound caldo e avvolgente sempre accarezzato da una brezza che tiene svegli i sensi, nonostante il torpore sognante e delicato dell’insieme.
Il fascino della musica degli It Hugs Back resta sempre fragile, ma cresce a ogni ascolto. Il dream-pop simpatizza con il languore sensuale dei Tindersticks (“Somnolence”), le atmosfere si srotolano come la bobina di un vecchio film in bianco e nero con toni chamber-pop che ricordano le migliori pagine dei Clientele (“Goodbye”).

Le registrazioni di base, live in studio, introducono un soffio di soul che tiene costante l’attenzione, nonostante il fluire malinconico e dolente dell’album, il vibrante intreccio di basso, chitarre e tastiere di “Still Here” è una di quelle piccole perle che non avrebbe sfigurato nel repertorio dei suoi nuovi compagni di avventura (i Wire ovviamente). Allo stesso modo “Endless Drive” mette insieme una intensa forza lirica e un senso del ritmo che come velluto accoglie le cristalline sonorità di chitarre, in bilico tra psichedelia e beat.
Le aperture orchestrali di “Happy Birthday” (riprese nel breve break strumentale di “Reprise”) sono equilibrate e deliziose, mentre il singolo che ha anticipato l’album, “Everything’s Ok”, getta uno sguardo verso le suggestioni Sarah Record dei Field Mice, un brano che smuove l’atmosfera lisergica dell’album, che subito riaffiora in “Anyway”, conservando luce e candore.

Con “Slow Wave” gli It Hugs Back rinnovano tutte le migliori suggestioni indie-rock, passando agilmente dai Super Furry Animals agli Slowdive e conservandone tutte le migliori velleità: un album dove inquietudine e riflessione convivono con effetti affascinanti.

07/09/2015

Tracklist

  1. Goodbye
  2. Happy Birthday
  3. Endless Drive
  4. Somnolence
  5. Reprise
  6. Everything's Ok
  7. Anyway
  8. Still Here
  9. Shadows (Bernie's Song)  


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